Emergono nuovi particolari nell'inchiesta sulle tangenti della "Cpl" Concordia. C’è un altro testimone prezioso nell’inchiesta dei magistrati napoletani. È un manager della cooperativa modenese che in un verbale allegato agli atti ha fornito elementi importanti ai pubblici ministeri rivelando come nella rete di Francesco Simone ci fossero "ministri, politici e amministratori pubblici". Mentre si attende la fissazione del nuovo interrogatorio di Simone un altro dipendente svela dunque nuovi dettagli, confermando come fosse proprio lui il perno dei rapporti con le istituzioni.
Come arcconta il Corriere, i pubblici ministeri Henry John Woodcock e Celeste Carrano lo scorso giugno interrogano Diego Solari, responsabile commerciale della Cpl. E lui dichiara: "Sono stato io a presentare Francesco Simone al presidente Roberto Casari. Tra i due si è stabilito un rapporto strettissimo dal quale io in qualche modo sono rimasto fuori. Lo presentai a Casari quando la “Cpl” voleva affermarsi in Tunisia, i due “si innamorarono”, poi Simone fece aprire alla “Cpl” un ufficio a Roma. Simone mi fu presentato da Saro Munafò, ex segretario del ministro Claudio Martelli. Simone mi ha sistematicamente “bypassato” e per questa ragione ho gettato la spugna. Posso dire che da quando è diventato consulente lo spettro dei rapporti istituzionali della “Cpl” si è molto allargato. Simone nasce come segretario di Bobo Craxi. La “Cpl” è una realtà commerciale molto radicata politicamente, soprattutto in un certo contesto. Rimasi molto sorpreso nel vedere che loro della “Cpl” dialogavano con ministri, politici e amministratori a tutti i livelli. Gli incarichi di consulenze non passano dal consiglio di amministrazione ma vengono conferiti direttamente dal presidente o dal vicepresidente".
Nelle conversazioni registrate è lo stesso Simone a raccontare quale sia la propria sfera di influenza.
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