I virologi sono tornati a occupare la scena italiana delle polemiche sulla gestione dell'emergenza Coronavirus. In molti sono già andati alla carica, approfittando del cambio di governo per auspicare un nuovo pugno duro contro gli italiani e chiedere un rigido lockdown di alcune settimane per prevenire il diffondersi delle varianti. Ma le discussioni si muovo anche su un altro piano: quello dei vaccini. Le case farmaceutiche si sono trovate di fronte a una richiesta senza precedenti e l'organizzazione va a rilento. Proprio per quest'ultimo motivo Luca Zaia si sta muovendo per acquistare dosi in un mercato parallelo, trovando però la dura presa di posizione di Andrea Crisanti: "È qualcosa di disgustoso e immorale. Significa che abbiamo perso il senso di moralità".
Il virologo sostiene che se tutti facessero come il Veneto "il prezzo dei vaccini schizzerebbe alle stelle e, per altre realtà, sarebbe difficilissimo acquistarli". A suo giudizio "il perno è proprio l’immoralità": si è stupito dalla presenza di persone che "pensano sia normale questa procedura" e - nell'intervista rilasciata a Il Mattino di Padova - si è detto sorpreso dal fatto che Luciano Flor "dica che non ci sia niente di sbagliato". Intanto il segretario generale della sanità veneta è pronto a firmare i contratti sulla sua scrivania per consentire alla Regione di accelerare la campagna di vaccinazione e non lasciare indietro la propria popolazione.
Le Regioni si muovono
Comunque il vincolo di riservatezza impedisce di diffondere i dati relativi ai prezzi, ai tempi e alle modalità di consegna. Senza dimenticare che bisogna avere necessariamente il via libera del commissario Domenico Arcuri, chiamato in causa dall'Aifa. A spiegare la situazione è stato lo stesso Zaia, intervenuto ieri sera a Quarta Repubblica su Rete 4: "Non siamo attaccabrighe ma mi devo occupare della salute dei veneti. Ci hanno cercato, abbiamo oggi due contratti, con una disponibilità di 12 milioni e 15 milioni di vaccini. Ci viene dichiarato che sono disponibili da subito. Noi abbiamo già inviato una lettera ad Arcuri, la pratica è sopra la sua scrivania".
"L'agenzia ha risposto che riconosce la carenza di vaccini e che quindi ricorre il presupposto per la nostra domanda", ha spiegato Flor. Ma Crisanti continua a non vederci chiaro e davanti si pone due questioni: "O si tratta di vaccini contraffatti o le case farmaceutiche hanno mentito sui problemi di produzione e in realtà hanno altre dosi". In entrambi i casi - riferisce a La Stampa - reputerebbe grave che dei rappresentanti delle istituzioni si muovano in questo modo, "rendendosi disponibili a pagare di più con un danno collettivo".
A seguire le mosse del Veneto potrebbero essere altre Regioni come Campania, Liguria, Lombardia e Piemonte. Quanto alla Lombardia, Letizia Moratti ha informato di essere in contatto con altre 2 Regioni "per verificare i requisiti per acquisti autonomi".
Tuttavia Attilio Fontana ha fatto sapere che al momento è tutto fermo perché bisogna attendere dal governo l'autorizzazione agli acquisti da parte delle singole Regioni: "Noi siamo rispettosi della legge e quindi aspettiamo l'autorizzazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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