Si unisce all'appello di Walter Ricciardi, il consigliere del Ministro della Salute, di attuare un nuovo lockdown anche il virologo Andrea Crisanti, in una dichiarazione a La Stampa.
"Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide" afferma ritendo che la chiusura totale sia una misura necessaria per evitare un'importante impennata dei contagi alla fine di febbraio. L'Italia non può permettersi, a sua detta, che la variante inglese diventi prevalente e che si sviluppino nuove varianti del virus in quanto potrebbero essere in grado di resistere al vaccino. Serviranno tutti gli sforzi necessari per evitare: "Effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele".
Il Professore ritiene inutile anche l'attuale sistema di colorazione delle regioni e si augura che con il nuovo governo Draghi non solo vengano chiusi i ristoranti e che resti invariata la mobilità tra regioni ma che venga "lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti".
Lockdown, dunque, per Crisanti, dove sono presenti le varianti brasiliane e sudafricane e, inoltre, un attento monitoraggio della dinamica di contagio in quanto: "Se va come all' estero ci sarà un'impennata importante a fine febbraio"- e afferma- "Il 20% dei contagiati presenta la variante inglese e la percentuale è destinata ad aumentare. Bisognava fare il lockdown a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai".
Piuttosto critico anche nei confronti degli italiani, colpevoli di voler tornare a sciare e mangiare fuori: "La Germania continua il lockdown, la Francia pure, l' Inghilterra anche" - aggiungendo - "Tutti vogliamo una vita normale, ma non si realizza se non si controlla la pandemia".
Non si ferma qui la critica di Crisanti, il quale si ritiene soddisfatto della scelta di mantenere il Ministro della Salute Speranza al suo ruolo in quanto conoscitore della situazione, ma ritiene necessario che venga cambiata la struttura: "Mi riferisco ai tecnici del ministero e al Cts, che sono più ascoltati di lui. Le politiche adottate fin qui sono state sempre di rincorsa al virus, mentre è venuto il momento di anticiparlo". Sono oggetto di critica anche le primule per la vaccinazione volute dal commissario Arcuri ritenute un inutile spreco di soldi.
Non si calmano neanche le vecchie polemiche tra Crisanti e Zaia. Questa volta il motivo della discussione è la richiesta del Presidente della regione Veneto di poter provvedere autonomamente al rifornimento delle dosi vaccinali, come per altro domandato anche da Lombardia ed Emilia-Romagna. "O si tratta di vaccini contraffatti o le case farmaceutiche hanno mentito sui problemi di produzione e in realtà hanno altre dosi.
In entrambi i casi è grave che dei rappresentanti delle istituzioni si muovano in questo modo, rendendosi disponibili a pagare di più con un danno collettivo" affferma Crisanti accusandolo di demagogia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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