Degrado nei cimiteri: a Cassino le tombe usate come toilette

Nel cimitero di San Bartolomeo, a Cassino, mancano i bagni e le tombe sono diventate toilette a cielo aperto. I furti sono all'ordine del giorno e i cittadini devono provvedere da soli a tumulare i propri cari

Degrado nei cimiteri: a Cassino le tombe usate come toilette

Se le condizioni di degrado in cui versano i cimiteri capitolini ci avevano abituato a lapidi spaccate, alberi caduti, radici sporgenti, guano e bagni presi d’assalto da nomadi e senza fissa dimora, ebbene, al peggio non c'è mai fine. Nel frusinate c’è un camposanto dove la situazione, se possibile, è ancora peggiore.

Siamo a Cassino, a poche centinaia di metri dall’Abbazia, lo storico monastero benedettino, il più antico d’Italia, distrutto nel ‘44 dai massicci bombardamenti delle forze alleate e restaurato a partire dagli anni ‘50. Anche qui l’incuria ha preso il sopravvento, tanto che, come segnala il quotidiano Il Tempo, l’assenza di servizi igienici nel cimitero di San Bartolomeo ha trasformato addirittura le tombe in toilette en plein air. Nel 2018 l’amministrazione comunale ha dichiarato il default finanziario, e così ha lasciato l’area in uno stato di completo abbandono. Tanto che i servizi cimiteriali sarebbero diventati inesistenti.

Per questo chi si reca al cimitero è costretto a trattenersela o ad adattarsi come può. I bagni non ci sono e i bisogni fisiologici vengono espletati nei luoghi di sepoltura, tra le tombe e le cappelle. Una situazione indecente, che rischia di trasformare un luogo di preghiera in una latrina. Non solo mancano le toilette, ma i familiari dei defunti in alcuni casi sono costretti a provvedere personalmente alla tumulazione. Parte dei loculi, inoltre, non è a norma di legge. Le dimensioni in qualche caso non sono adatte a contenere le bare, che restano esposte alle intemperie, coperte da teli di plastica, finché una ditta incaricata dai familiari non si occupi di sistemare la tomba. Manco a dirlo, a spese dei cittadini.

Un'altra delle piaghe che affliggono il cimitero è quella dei furti, che secondo le testimonianze raccolte dal Tempo, si verificherebbero anche sulle tombe dei più piccoli. La mamma di un bambino scomparso prematuramente racconta come i giocattoli lasciati sulla sua tomba vengano sistematicamente fatti sparire. Chi commette un atto del genere è “senza dignità”, commenta la donna distrutta dal dolore. Un dolore che si acuisce ogni volta che trova la lapide spoglia. Anche nelle necropoli della Capitale quello dei furti è un problema diffusissimo. Non solo ai danni dei defunti, ma anche dei visitatori. Donne e anziani sono costantemente vittime di scippi e i furti nelle auto sono all’ordine del giorno.

In alcuni cimiteri, come quello del Verano, sono frequenti le incursioni di sbandati e senza

fissa dimora. Le mura del cimitero monumentale sono circondate da una vera e propria baraccopoli fatta di decine di roulotte. E all’interno un pusher, lo scorso aprile, aveva nascosto nei loculi oltre 100mila dosi di cocaina.

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