Domenico Maurantonio, parlano i compagni: "Pensavamo a una bravata"

Dalle deposizioni è emerso invece che alcuni studenti, quella tragica mattina al risveglio, si erano accorti dell’assenza del compagno di stanza

Domenico Maurantonio, parlano i compagni: "Pensavamo a una bravata"

Il giallo di Domenico Maurantonio appare ancora senza soluzione. Gli inquirenti proseguono nelle indagini sulla morte del ragazzo ed ora c'è attesa per i risultati del test del dna sotto le unghie del cadavere. In questo modo gli investigatori potrebbero risalire all'identità dell'ultima persona toccata prima di volare dalla finestra dall'hotel. Ma secondo alcune indiscrezioni raccolte dal Giorno emergono nuovi particolari su quella notte e sul ritrovamento del cadavere. Nessuno degli interrogati, però,
avrebbe segnalato situazioni anomale, come urla o rumori sospetti nell’area dell’edificio nel quale si trovavano i ragazzi.

Dalle deposizioni è emerso invece che alcuni studenti, quella tragica mattina al risveglio, si erano accorti dell’assenza del compagno di stanza che stranamente aveva lasciato sul comodino occhiali, portafoglio e telefono cellulare e che in corridoio doveva aver sporcato dappertutto per colpa della dissenteria.

Perché nessuno allora segnalò quelle anomalie ai professori? I ragazzi hanno giurato di aver taciuto per ‘coprire’ Maurantonio non conoscendo il motivo per cui non era nel suo letto e pensando
a qualche ‘fuga’ in altre stanze come a volte avviene durante le gite scolastiche.

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