Draghi nel mirino dei no vax: online il suo indirizzo di casa

La polizia chiude i canali Telegram dei no vax, che continuano a pubblicare indirizzi e numeri di telefono di medici e politici fomentando l'odio

Draghi nel mirino dei no vax: online il suo indirizzo di casa

Continua la pubblicazione degli indirizzi e dei numeri di telefono di politici e medici da parte dei vax, che incitano alle azioni dimostrative nei loro confronti. Nel mirino sono finiti svariati personaggi di primo piano, come Matteo Bassetti e Massimo Galli, Vincenzo De Luca, Ranieri Guerra e anche il premier Mario Draghi. Lo schema è sempre lo stesso. Viene proposto nella chat il curriculum con tutti i dati personali, oppure il numero di telefono con l'indirizzo e sotto si scatenano i commenti violenti dei no vax, che esprimono così la loro rabbia per le misure contro il contagio da coronavirus che, in questa fase tendono a colpire principalmente i non vaccinati. Le forze dell'ordine continuano a chiudere i canali di questo tipo, che però vengono riaperti in tempo record con altri nomi.

"Ogni sera, ore 21, Roma. Tutti davanti all'appartamento del Draghino Malefico", si legge nel post pubblicato in una delle tante chat Telegram in cui si fomenta l'odio dei no vax e si alimentano gli scontri sociali. Ovviamente, noi abbiamo omesso l'indirizzo di casa del presidente del Consiglio, che invece è stato pubblicato senza remore, con tanto di screenshot da Google maps per mostrare esattamente dove si trova l'abitazione del premier.

Non manca la foto evocativa, o meglio, il fotomontaggio evocativo, in cui a Mario Draghi sono stati posizionati i baffi tipici portati a lungo da Adolf Hitler. Alle sue spalle, nel fotomontaggio, sono stati inseriti militari dei gruppi speciali che lo arrestano. Tutto questo fa parte della solita narrazione di parte delle frange più violente dei no vax, quelli che hanno portato il professor Matteo Bassetti, e non solo, ad avere la scorta per le continue minacce, ritenute fondate dagli investigatori.

Con gli appelli alla discesa in piazza che, ormai, non sortiscono più effetto visto che i cortei e le manifestazioni sono sempre meno partecipati, i no vax puntano sulle minacce ai personaggi più in vista della politica e dell'informazione medica per alimentare gli scontri con lo Stato. Anche Luca Zaia è stato oggetto di minacce di violenze verbali, sempre fomentate dai soliti post aggressivi. "Scrivete nei commenti indirizzo e numero di telefono della merda criminale fascista dittatoriale", si legge in un messaggio indirizzato contro il governatore del Veneto.

Nei commenti a questo post si leggono insulti di ogni genere, anche contro il governatore della Regione Campania: "Andiamo a dargli fuoco a questo mafioso di merda!". E qualcuno, ancora più violento, ha risposto: "Com'è che ancora vivo?".

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