- il Corriere sulla gita di Draghi a Genova scrive che questa è stata la prima visita ufficiale “di un viaggio in Italia che segnerà la ripartenza del premier e quella del Paese”. Per carità, il premier è bravo. Però così mi pare un tantino esagerato, sembra in atto un processo di beatificazione mediatica: Draghi santo subito
- sempre il Corsera, sempre su un Draghi “pronto a stabilire” una “connessione sentimentale con il Paese reale”: “L’io e il noi. Draghi e il Paese”, ma anche “il braccio ripetutamente alzato in segno di saluto, il sorriso dietro la mascherina”. Istituto Luce scansete
- occorre riflettere sul convegno organizzato ieri da Tomaso Montanari all’Università di Siena sulle Foibe. Al di là degli interventi rispettabilissimi, e pure interessanti, a colpire è l’introduzione del rettore. Che non solo parla di “uso politico della memoria” (titolo del seminario), ma anche di “egemonia culturale antifascista” da recuperare. E la cosa, lo dico senza problemi, mi fa un tantino orrore. Perché? Semplice: perché vedo in quella ricercata “egemonia” un modo per bollare come impresentabili tesi, posizioni politiche e “memoria” della parte avversa
- incomprensibile polemica di Anpi e sinistra tutta su una circolare del Miur sulle foibe. L’accusa: aver equiparato la shoah all’eccidio titino in Istria e Dalmazia (facciamo a gara a chi ce l’ha più grave?). La frase incriminata è questa: il Giorno del Ricordo può “aiutare a comprendere che, in quel caso, la ‘categoria’ umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla ‘categoria’ degli ebrei con una atroce volontà di annientamento, mai sperimentata prima nella storia dell’umanità. Pochi decenni prima ancora era toccato alla ‘categoria’ degli Armeni. E poi? Sempre vicino a noi, negli anni novanta, vittima è stata la ‘categoria’ dei mussulmani di Srebrenica”. Io non capisco dove sarebbe la “comparazione aberrante”, la “strumentalizzazione revisionista” o “l’obbrobrio storico”. Non lo capisco proprio. Spiegatemi bene: volete forse dire che esistono morti di serie A e morti di serie B?
- aberrante, questo sì davvero aberrante, paragrafo di Repubblica sulle foibe. Lo riporto integralmente: “Da una parte la Shoah - sei milioni di ebrei indifesi eliminati in maniera scientifica; l'antisemitismo, compreso quello italiano, diventato ragione di Stato - e dall'altra una vicenda storica minore e molto più complessa, figlia di un conflitto in corso dove anche le aggressioni del regime fascista ebbero delle loro responsabilità, peraltro con un numero di vittime infinitamente inferiore”. Seriamente: come si può ridurre gli istriani a defunti di serie B, e il loro dolore a “vicenda storica minore”, solo perché erano “in numero inferiore” e perché al Confine Orientale vi era “un conflitto in corso”? Questo giustifica, o sminuisce, gli omicidi di Tito?
- geniale pubblicità di Ita. Ieri il capo di Ryanair aveva profetizzato per la nuova compagnia un futuro a tinte fosche. E oggi Ita risponde “regalando” la carta fedeltà al capo della società irlandese, “con cui potrà finalmente vivere quell’esperienza di viaggio che forse finora ha solo potuto sognare, perché decisamente diversa da quella delle low cost”. “Sembrerebbe che sui voli Ryanair riuscire a distendersi sia piuttosto difficile — scrive la compagnia italiana —, ma con questa iniziativa speriamo di aver almeno disteso gli animi. Benvenuto a bordo”. Uno a zero e palla al centro
- la sede della Lega di Voghera (Pavia) è stata oggetto di atti vandalici da parte di ignoti. Attacchi che in Lombardia si ripetono una volta ogni due settimane.
Già mi immagino domani gli editoriali sulla democrazia in pericolo in stile assalto di Forza Nuova alla Cgil. Ah no, siamo in Italia. Non accadrà mai: questo è il Paese dove la violenza fascista è più grave di una violenza di sinistra. Anche se non capirò mai bene il perché- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.