Il Brasile «post Mundial» come non te lo aspetti. Non quello delle megalopoli, dei grandi e arcinoti contrasti, delle favelas, del samba sfrenato, della movida, delle spiagge alla moda.
A Uruaù, sulla costa del Ceará, lo stato del Nordest grande da solo come metà dell'Italia, la vita scorre tranquilla, con ritmi dettati dalla natura oltre che dall'indole degli abitanti (solo 8,5 milioni, di cui 3,5 concentrati nella capitale Fortaleza) apparentemente immune dai rischi connessi al turismo: principale risorsa dopo la pesca, il suo impatto è lontano dagli eccessi e dagli stereotipi che caratterizzano altri lidi del paese-continente sudamericano.
La vacanza, qui, è nelle ville private e nelle poche strutture ricettive ecosostenibili realizzate negli ultimi vent'anni da imprenditori italiani che si sono innamorati del posto - un paesino affacciato sull'Atlantico con tre strade di casette basse e colorate, chiese di quasi tutte le confessioni e una lunga serie di «barracas de praia» - prima di avviarvi progetti di vita e di lavoro.
L'inestimabile ricchezza è l'immensa spiaggia di dune, rigorosamente non attrezzata, paradiso dei kite-surfisti, con acque calde tutto l'anno grazie alla vicinanza dell'equatore, e una bellissima laguna blu orlata di palme e mangrovie, perfettamente calma in antitesi alle spumeggianti onde dell'oceano.
Novanta chilometri a sud di Fortaleza, Uruaù, nel bel mezzo della Costa do Sol Nascente, è in posizione strategica per iniziare l'esplorazione del territorio a bordo delle dune buggy, unica concessione alla modernità in un ambiente in cui sono provvidenzialmente bandite le moto d'acqua.
Grazie alla struttura leggera in vetroresina, le vetturette scoperte sono in grado di affrontare quasi ogni difficoltà, e i bravissimi autisti «credenciadi» vi accompagnano volentieri ovunque, facendovi anche da cicerone. Maree permettendo, che cambiano radicalmente il profilo della costa da un momento all'altro della giornata, si raggiungono così, sfrecciando spensieratamente sulla sabbia dorata, alcune delle località più belle della regione.
Muovendo verso Nord, in direzione della capitale, dopo una pausa tecnica (scorta d'acqua, acquisti di Havaianas, l'infradito nazionale) nel centro di Beberibe, le mete da non perdere sono Praia das Fontes, chiamata così per le rigeneranti fonti d'acqua dolce che zampillano copiose nella roccia, e Morro Branco, il «gran canyon» del Brasile, dove le alte falesie hanno il fascino e la dimensione di monumentali scenografie naturali.
E Aguas Belas, un nome plurale che deriva dal mescolarsi delle acque all'incontro fra il mare e la foce di un rio che si insinua come un serpente fra le dune e le piante di cocco, formando lagune - ideali per fare scuola di kite - e piccoli guadi da attraversare caricando le buggy su chiatte trainate a mano, con un sistema di corde, dagli stessi conducenti.
Pochi chilometri nell'entroterra, il mercato di Cascavel è uno dei più vivi e autentici della regione: oltre a fare acquisti di ogni genere i locali si intrattengono a lungo per mangiare in compagnia e farsi tagliare i capelli in un apposito «distretto».
Se l'escursione è diretta a sud, verso il confine con lo stato di Natal, il paesaggio poco antropizzato (con l'eccezione di Canoa Quebrada, famosa e vitaiola, grazie al battage internazionale iniziato negli anni '70 dal movimento hippy, con una via commerciale, la Broadway, sempre attiva e affollata) e la natura selvaggia gelosamente custodita rendono indimenticabili una siesta e un bagno rinfrescante a Canto Verde, fra le barche dei pescatori.
E la scoperta di Punta Grossa, l'ultima propaggine del Ceará, protetta da un parco, con piscine naturali, bianche falesie, dune alte fino a cinquanta metri e un'unica pousada dove gustare aragoste freschissime e il robalo (il nostro branzino) sfilettato e marinato a vista in un improvvisato show cooking sulla spiaggia.
Per il soggiorno a Uruaù, la scelta numero uno per charme, qualità di servizio e ristorazione è l'Hotel Villaggio Tudo Bom, solo cinque ville immerse in un giardino tropicale, con una ventina di camere e suite curate in ogni dettaglio (www.hotelvillaggiotudobom.com).
La novità di quest'anno è un pacchetto in collaborazione con il tour operator Stopover: fino al 31 dicembre, sette notti in mezza
pensione con volo diretto Air Italy da Milano Malpensa a Fortaleza e trasferimenti privati al villaggio costano 1.620 euro a persona. Per maggiori informazioni e per prenotazioni consultare il sito www.stopoverviaggi.it.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.