La cintura di sicurezza - quella presente in ogni automobile e di norma obbligatoria - viene sistematicamente evitata dalla famiglia reale brittanica. Neppure la regina Elisabetta è solita indossarla.
L'incidente del Principe Filippo ha fatto balzare alle cronache un dettaglio che poteva essere sfuggito ai sudditi, ma pure ai tanti curiosi che hanno cominciato a interrogarsi sulla questione. La domanda, in effetti, è diventata lecita. C'è una ragione di fondo oppure i reali britannici trovano che la fascia protettiva sia scomoda? Dietro a questo comportamento, comune a tutti coloro che fanno parte di quella famiglia, si nasconde una motivazione precisa. Almeno stando a quello che è stato svelato da chi - nel recente passato - ha tutelato e difeso l'incolumità della British Royal Family.
Simon Morgan, questo il nome dell'ex addetto alla sicurezza del principe Filippo, della regina Elisabetta e degli altri membri, ha raccontato - come riportato pure da Il Messaggero - che il mancato rispetto della prescrizione sulla cintura di sicurezza deriva dal fatto che i reali debbano rimanere liberi di scappare in caso di pericolo. Devono, insomma, essere sempre nella possibilità di accelerare un'ipotetica - ma sempre possibile - fuga.
Filippo, come i lettori sapranno, è tornato a guidare poco dopo l'incidente, ma il consorte della regina non è uno sprovveduto: è un codice, correlato in maniera diretta a ragioni di sicurezza, che prevede che i membri della famiglia reale guidino o vengano trasportati in automobile nella condizione più agevole possibile per poter, in caso di necessità, scappare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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