Empoli, ospedale non ha più sacche di alimentazione per malati di Sla

A denunciare l’accaduro è la moglie del paziente, che è riuscita a trovare alcune sacche per andare avanti grazie all’intervento di una signora incontrata dal medico

Empoli, ospedale non ha più sacche di alimentazione per malati di Sla

Pessimo caso di malasanità all’ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze), dove un paziente affetto da Sla è rimasto senza alimentazione artificiale.

A denunciare l’accaduto è la moglie di un 62enne di Ponte a Egola, malato di sclerosi laterale amiotrofica e bisognoso di cure costanti.

“Mio marito necessita di tre sacche al giorno da 500 calorie l’una. La prescrizione è trimestrale, il ritiro invece è mensile” spiega la donna a “La Nazione”. “Non possiamo ritirarle troppo in anticipo, così stiamo attenti all’andamento delle scorte e ormai siamo collaudati. Al momento opportuno sappiamo di dover andare a prendere le sacche e altro materiale per l’alimentazione artificiale che poi utilizzeremo per tutto il mese.

Un’organizzazione non da poco, ma per prestare soccorso ai propri cari si è disposti a tutto. Giovedì scorso, tuttavia, la doccia fredda. Non ci sono più sacche per la nutrizione.

“Mi hanno risposto che non lo avevano e che non sapevano cosa fare. Erano molto dispiaciuti, ma non c’era altro da fare. È stata vagliata sul momento anche la possibilità di prendere quelle di un’altra tipologia, classificate come energetiche, ma era necessario il cambio della prescrizione. Il giorno seguente, venerdì, ho dato a mio marito del latte, poi mi sono decisa davanti all’emergenza ad andare dal dottore per fare il cambio della prescrizione”.

Ed è stata proprio questa decisione a risultare poi provvidenziale. Nella sala d’aspetto dello studio medico, come spesso accade, i pazienti in attesa del proprio turno sono soliti scambiarsi qualche confidenza. “Ho incontrato questa signora che, sentendomi parlare, si è ricordata che ne aveva a casa sufficienti per cinque giorni”.

Si è trattato di semplice casualità. Il nonno della signora era spirato lo scorso 20 dicembre, ed in casa si trovano ancora conservati alcuni dei farmaci utilizzati fino a quel momento, come le sacche di alimentazione della stessa tipologia di quelle necessarie al 62enne.

La situazione è stata dunque risolta, almeno in minima parte, dalla famiglia del paziente, e non dal presidio ospedaliero. Nella giornata odierna la donna farà ritorno alla farmacia dell’ospedale di Empoli, ma per il momento pare che le sacche non siano ancora disponibili. Anche la Asl Toscana Centro non può fare nulla.

Tanta la delusione e l’amarezza, soprattutto perché non si tratta di un caso isolato.

“Anche ad agosto è successo, e dopo diversi viaggi sono riuscita ad avere la fornitura. Non mi sembra giusto, anzi mi sembra molto grave, così mi sono decisa a rendere pubblico quanto è accaduto la settimana scorsa”.

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