“La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la dichiarazione in cui Fabrizio Pregliasco che ha detto che dobbiamo dimenticarci pranzi e cene per tutto il 2021. Devo capire se l'ha detta a titolo personale o se c'è qualche evidenza scientifica e, allora, ce le mostrassero. Altrimenti si crea solo panico tra gli imprenditori e gli italiani e basta". Così Paolo Bianchini, presidente nazionale di MIO (Movimento Imprese Ospitalità), spiega a ilGiornale.it le motivazioni che lo hanno spinto a presentare un esposto alla Procura di Viterbo contro i virologi che creano allarmismo.
"Se i virologi parlano a titolo personale è bene che si assumano le responsabilità di quello che dicono", rincara la dose Bianchini che, a nome dei suoi associati, vuole "verificare se esiste il reato di procurato allarme". E aggiunge: "Così facendo si ottiene il contrario di quello che si vorrebbe ottenere attraverso un'informazione corretta che gli italiani devono ricevere affinché la pandemia sia contenuta”. Secondo i ristoratori, infatti, i loro locali sono più sicuri dell'ambiente familiare "che porta inevitabilmente ad abbassare la guardia perché è chiaro che in casa ti senti più libero di girare senza mascherina". Bianchini è convinto che "se ci avessero lasciato aprire, anziché criminalizzarci, tutti questi disastri non ci sarebbero stati perché nei ristoranti ci sono più controlli che a casa".
“I dati dicono che la percentuale di contagi nei ristoranti è intorno all'1%, mentre nei trasporti pubblici tale percentuale sale al 17%", spiega Bianchini, visibilmente preoccupato per il futuro del suo settore. "Quest'anno - dice il presidente di Mio - c'è il rischio che chiudano 250mila tra bar e ristoranti, ossia più della metà dei locali di ristorazione esistente. Ma non solo. La Dia ha già accertato che la mafia si sta impossessando di alcune di queste attività".Ed è per questo che i proprietari di bar, ristoranti, pub e pizzerie vogliono vedere le evidenze scientifiche che hanno portato alla chiusura dei loro locali, a maggior ragione ora che il governo sembra intenzionato a impedire l'asporto anche dopo le 18. "Noi abbiamo iniziato pesantemente a prendere di petto questa situazione da quando è uscito il famoso verbale del Cts del 17 ottobre in cui gli scienziati davano il via libera all'apertura dei locali”, sottolinea Bianchini ribadisce che "ora qualcuno si assuma la responsabilità dei danni che sta provocando”. I ristoratori chiedono di poter lavorare come è avvenuto questa estate e nei mesi di settembre-ottobre: "Noi - conclude Bianchini - dobbiamo lavorare a pranzo e a cena tranquillamente senza che vengano colpevolizzate le nostre attività. Serve un'opera di trasparenza nella comunicazione dei virologi e
608px;">un'assunzione di responsabilità dei ristoratori, ma l'1% di contagi che si verifica nei nostri locali è una percentuale ridicola”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.