Secondo il Viminale aveva aderito alla causa jihadista il 44enne tunisino che è stato espulso dal territorio italiano perché considerato una minaccia per la sicurezza. L'uomo, che abitava a Milano irregolarmente, era stato arrestato più volte per una serie di reati comuni ed era coinvolto anche in attività di spaccio.
Nel luglio dello scorso anno i servizi di intelligence lo avevano segnalato, ritenendo che si fosse avvicinato alle idee del sedicente Stato islamico (Isis) e dunque alla causa del jihadismo. Dalle ingagini è emersa anche un'azione di condizionamento e di proselitismo ideologico nei confronti di giovani.
Nel mirino del tunisino c'erano italiani e non che risiedevano nel suo quartiere e bazzicavano gli ambienti della microcriminalità, dove spiegava le sue convinzioni, elogiando i "martiri" della guerra santa e
promettendo il paradiso a chi lo avesse ascoltato.Segnalato come imam negli anni scorsi dal Dipartimento degli Affari penitenziari, l'uomo è l'espulso n° 73 di quest'anno. È stato disposto che sia messo su un volo per Tunisi.
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