Caro Vittorio Feltri, non capisco perché tutta questa polemica contro Elon Musk. Che cosa avrebbe detto di così inaccettabile? E che cosa dovrebbe fare Giorgia Meloni, secondo quelli che a sinistra si sono scandalizzati per le parole del miliardario? Forse dovrebbe chiamarlo e rimproverarlo? Ma se lo sappiamo tutti che Giorgia è d'accordo con lui... e d'accordo con loro siamo noi, milioni di italiani, ormai arcistufi di accogliere e mantenere sedicenti profughi. Ora basta con queste ipocrisie.
Sua affezionata lettrice
Rosaria Pelle
Cara Rosaria,
Elon Musk non può essere reputato colpevole di avere espresso un'opinione, a prescindere dal fatto che tale opinione sia condivisa da Giorgia Meloni e dalla stragrande maggioranza degli italiani, che vedono nel rigetto da parte della magistratura del trasferimento dei clandestini in Albania una sorta di insopportabile coercizione, la quale li obbliga ad incamerare tutti nonché a provvedere economicamente a chi ha raggiunto il nostro Paese in maniera illegale. Ed è questo a preoccuparmi: sta montando, dopo il malcontento, l'insofferenza. La sinistra e i suoi apparati sottovalutano questo aspetto. Io credo davvero che il popolo italiano si senta ormai violentato da questa politica, ossia da questa prassi, da questo approccio rosso all'immigrazione di massa, approccio che ci vede sempre inermi succubi, ai quali viene negato il diritto di opporsi, di difendersi, di fare valere la regola essenziale, quella che stabilisce che uno Stato non soltanto possa ma anche debba decidere chi possa e chi non possa entrare, soggiornare e permanere sul suo territorio. Privare lo Stato di questa legittima facoltà è un abuso. Di fatto lo Stato viene amputato di una delle sue prerogative.
Elon Musk, che è tutto fuorché un cretino e il suo patrimonio lo dimostra, ha semplicemente estrinsecato un'osservazione consistente in poche ed efficaci parole. Il che è lecito, legittimo, giusto, non costituisce un reato né una ingerenza nei nostri affari interni. Colleghi di sinistra e anche politici in questi giorni hanno criticato con frasi aspre gli elettori americani, popolo sovrano, per avere votato Trump. Per non parlare di quello che quotidianamente si dice sul neoeletto presidente degli USA utilizzando un linguaggio volgare e ingiurioso, che oltrepassa i limiti della decenza. Questa è forse una ingerenza? No, non lo è. La libertà di pensiero infastidisce la sinistra allorché viene esercitata da chi non si adegua ai dogmi del progressismo e del politicamente corretto. E questo è quanto è accaduto in questo caso: Musk non è reo di avere espresso una critica e un'opinione, bensì di non pensarla alla maniera radical-chic. Se egli avesse sostenuto che i magistrati hanno ragione, i progressisti avrebbero riportato le sue parole con lo stesso rispetto e la stessa fede con le quali un convinto e fervente cattolico si approccia alla Bibbia.
All'improvviso la sinistra diventa sovranista e vede nella esternazione di Musk una sorta di lesa sovranità statale, tanto che i magistrati chiedono al governo di intervenire in difesa di tale sovranità violata. E, in effetti, me lo domando pure io: cosa dovrebbe fare Meloni, telefonare a Musk e dirgli di farsi i fatti suoi? Io lo chiamerei per comunicargli che sono d'accordo con lui e lo ringrazierei per la solidarietà, perché non è bello sgobbare per oltre due anni al fine di mettere a punto una soluzione legittima in merito ad un problema così arduo da risolvere ed affrontare, mediante una delicata operazione diplomatica, la negoziazione di un accordo, il coinvolgimento di un altro Stato europeo, la messa a punto di un piano che ha richiesto un investimento di energie e risorse, per poi incontrare le motivazioni pretestuose e i paletti ideologici posti dalla magistratura assistendo al fallimento, per decisione altrui, di un lavoro lungo, meticoloso, complesso e articolato, che nulla contiene di illegale, illegittimo o inopportuno. Meloni ha fatto quello che hanno chiesto gli italiani, ma quello che hanno chiesto gli italiani, popolo sovrano, ora non può essere fatto poiché la magistratura si è posta di traverso a Meloni. Dove sta la lesa sovranità? Nelle parole di Musk o nel comportamento dei magistrati?
Come qualunque essere umano dotato di buonsenso, Musk riconosce che l'atteggiamento di certe toghe italiane è assolutamente improntato all'ideologia, dettato da ostilità politica, quindi contrario ai parametri dell'equilibrio, dell'imparzialità e della razionalità che dovrebbero ispirare le sentenze e, in generale, la condotta degli operatori della giustizia. Abbiamo il diritto di impedirgli di proferire ciò? No. Possiamo prendercela? No.
Possiamo considerare mortificata o ferita la nostra sovranità? Neppure.Musk non ha affatto torto: sentenziare adoperando come faro e lente una ideologia rende chi sentenzia non equilibrato, quindi anche non meritevole di indossare la toga.
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