Flop del part-time verso la pensione: solo 200 le richieste

Part-time al posto del tempo pieno. Il governo si aspettava un successo

Flop del part-time verso la pensione: solo 200 le richieste

È un flop, così come lo era stato il Tfr in busta paga. Nonostante il decreto che permette di svolgere il proprio lavoro part time nell'avvicinamento alla pensione, se si sono maturati i necessari requisiti, sia entrato in vigore a giugno dello scorso anno, sono soltanto 200 le domande arrivate all'Inps.

Con vantaggi soprattutto per i dipendenti, ma un accordo tra il lavoratore e l'impresa, il decreto firmato la scorsa primavera apre alla possibilità del part-time agevolato per chi non sia a più di tre anni dal giorno della pensione di vecchiaia. Dal tempo pieno a un orario parziale, che vada dal 40% al 60% del totale, con uno stipendio pari ai 2/3 del normale.

A dimezzarsi, per farla breve, è l'orario,

non la paga. L'azienda verserà in busta i contributi di sua competenza, invece che all'Inps, sulla parte di orario ridotta. Una misura per cui il governo si aspetta un successo, che si è però tradotta in un nulla di fatto.

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