Fondi Ue ai parenti dei boss

Secondo la Corte dei Conti, sono stati erogati migliaia di euro anche a condannati per la criminalità organizzata, tra cui il fratello del boss di Cosa Nostra Salvatore Riina

Fondi Ue ai parenti dei boss

I soldi dell'Unione Europea ai contadini mafiosi e ai parenti dei boss. Pare uno scherzo, invece è la cruda realtà sulla quale ha messo gli occhi la Corte dei Conti. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la magistratura contabile ha riscontrato una serie di fondi erogati regolarmente dall'Unione Europea e destinati a esponenti della criminalità organizzata.

Come Gaetano Riina, fratello dell'ex Capo dei Capi di Cosa Nostra, Totò. Riina aveva intascato fondi comunitari senza averne diritto (in quanto a chi come lui è sottoposto a misure di sorveglianza speciale di polizia). Dal 1997 al 2004, il fratello di Riina aveva presentato regolare domanda omettendo peraltro di produrre la certificazione antimafia e l'agenzia che dipende dal ministero delle Politiche Agricole Agea aveva pagato.

Quello

di Riina non è l'unico caso. Da Giuseppe Spera, fratello di Benedetto, uno degli uomini più fidati di Bernardo Provenzano, a Biagio Makmone, condannato a otto anni per associazione mafiosa la lista è lunga.

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