Frosinone, l'albergo cancella la prenotazione delle famiglie con i figli disabili: "Non sappiamo come gestirli"

Quando la direzione dell'albergo ha saputo della patologia dei ragazzi avrebbe detto di avere difficoltà nella loro gestione e ha dichiarato: "Mettetevi nei miei panni, ho il dovere di garantire relax a tutti i clienti"

Frosinone, l'albergo cancella la prenotazione delle famiglie con i figli disabili: "Non sappiamo come gestirli"

Hanno prenotato le terme insieme ai loro familiari per trascorrere in allegria (e in compagnia) le festività di Capodanno. Ma quando i gestori della struttura hanno capito che alcuni degli ospiti avevano una disabilità, avrebbero comunicato loro l'impossibilità di farli soggiornare nell'hotel. È accaduto a una decina di famiglie che volevano passare alcuni giorni al "Terme di Pompeo-Fontana Oriente" di Ferentino, in provincia di Frosinone.

La comitiva rifiutata

Secondo quanto riportato da Repubblica, si tratterebbe di famiglie con alcuni figli autistici, una decina di ragazzi tra i 12 e i 18 anni, provenienti da diverse regioni, tra cui il Lazio, la Campania e il Piemonte. I giovani in questione fanno parte di un gruppo di terapia psicocognitiva e le famiglie, che di frequente trascorrono alcuni giorni insieme, quest'anno avevano pensato di raggiungere la nota struttura termale in Ciociaria per passare tutti insieme le vacanze. L'albergo, in zona, sarebbe conosciuto anche per la particolare attenzione verso gli ospiti più piccoli. Fatta eccezione, però, per chi è affetto da patologie e disabilità di questo tipo, evidentemente.

Le scuse dell'albergo

In base a quanto ricostruito dal quotidiano, al "Terme di Pompeo" i gestori avrebbero comunicato ai familiari di non accettare persone con autismo. Eppure, al momento delle prenotazioni, quando nessuno aveva specificato della patologia dei ragazzi, le famiglie avrebbero avuto una calorosa accoglienza, ma alla nomina della malattia sarebbero iniziate le scuse. E alla fine, tra un appiglio e una giustificazione, sarebbe emersa la verità. "Voi dovete mettermi nei miei panni, io ho il dovere di garantire tranquillità e relax per i nostri clienti", avrebbe riferito il direttore della struttura ricettiva. Che poi avrebbe aggiunto: "Se volete possiamo organizzare un fine settimana e vi do tutta la struttura". Una condotta ritenuta profondamente offensiva e discriminatoria dai congiunti dei ragazzi.

"Non so come possono reagire i ragazzi autistici"

Il direttore dell'albergo, sentendosi attaccato, avrebbe confermato le sue perplessità, ribadendo la sua posizione: "Ho chiesto consiglio anche ai miei collaboratori e non me la sono sentita. Dobbiamo pensare anche agli altri ospiti. Qui si fanno i botti e cosa ne so come reagiscono i ragazzi autistici". E avrebbe aggiunto: "Parliamoci chiaro. Capodanno era per i genitori mica per i ragazzi disabili. Capirà, è una realtà e sono persone che non conosco. Ho avuto paura e ho dovuto pensare alla struttura. Se non fosse stato così pecunia non olet. Pagavano come altri...

". Per l'albergatore, quindi, alla base del rifiuto ci sarebbe la difficoltà nella gestione di quella comitiva. Ma le famiglie indignate avrebbero notato in quel comportamento la volontà di ghettizzare i propri figli.

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