Galli non vuole il ritorno al voto: "La seconda ondata? Vi dico come è partita"

L'infettivologo Massimo Galli ha affermato, durante il XXI congresso nazionale del Sinpf, che le elezioni di settembre possono aver avuto un ruolo importante nell'aumento dei contagi della seconda ondata

Galli non vuole il ritorno al voto: "La seconda ondata? Vi dico come è partita"

Ecco che, in piena crisi elettorale, con lo spettro di possibili elezioni per formare il nuovo esecutivo, arriva la demonizzazione del massimo gesto democratico: non si può andare a votare, pena un nuovo imponente aumento dei contagi. La critica, in questo caso, non arriva dal Partito Democratico o da esponenti del Movimento 5 Stelle, neanche dal dimissionario Giuseppe Conte, bensì da Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco - Università degli Studi di Milano.

Il Direttore del reparto di Malattie Infettive, infatti, proprio oggi ha tenuto una lettura magistrale, durante il XXI congresso nazionale della Società italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf). Nel corso di questa conferenza ha supposto quali possano essere state le cause della seconda ondata dei contagi. La sua analisi, riguardo quali siano i fattori che hanno condizionato il nuovo boom dei contagi, condanna, più o meno apertamente, la riapertura delle scuole. A tal proposito, infatti, ha affermato: "Quando si parla di scuole, io segnalo che dopo 28 giorni la riapertura si vede un 24% di aumento dell'indice Rt" - aggiungendo - "Non sono irrilevanti 203mila infezioni in età scolare dal momento in cui si riapre al momento del decreto che ne richiude molte".

Non si è fermata qui, però, l'indagine medica dell'infettivologo che non esclude assolutamente la possibilità che grande colpa, della seconda ondata, sia proprio l'essere andati a votare e l'aver messo in moto la grande macchina elettorale.

Lo studio, a detta di Galli, sta analizzando diversi fattori. "Ne ho uno che parte anche dal giorno delle famose elezioni" riferendosi alla tornata elettorale di settembre che, nonostante comprendesse solo alcune regioni e qualche comune, ha chiamato alle urne tutta Italia con il referendum. "Ebbene, alla fin fine da quel che salta fuori non è impossibile che anche le elezioni, e non solo la scuola, un loro peso ce lo abbiano avuto nel far ripartire la seconda ondata".

Chissà cosa ne penseranno i cittadini delle 14 Nazioni europee che quest'anno saranno chiamati alle urne e come i politici di queste Nazioni

imposteranno le loro prossime campagne elettorali.

La riflessione dell'infettivologo, inoltre, è continuata facendo un appello ai cittadini mettendo in guardia dagli assembramenti evitabili e da quelli composti da più di 10 persone.

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