Genova, scontro duro sul decretino varato dal governo e il commissario che ancora non c'è

Ancora niente cifre esatte, mistero sul ruolo di Autostrade e niente nome del commissario straordinario per la ricostruzione del ponte di Genova. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è preoccupato

Genova, scontro duro sul decretino varato dal governo e il commissario che ancora non c'è

A un mese dalla tragedia di Genova il governo cosa ha sfornato un "decretino", con alcune misure per gestire l'emergenza ma due buchi clamorosi: non c'è ancora il nome del commissario straordinario e nemmeno l'affidamento per la ricostruzione del viadotto. Né, tantomeno, si parla della revoca della concessione ad Autostrade, tanto sbandierata a macerie ancora calde. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, manifesta un certo nervosismo: "Il commissario per la ricostruzione lo negozieremo assieme al governo. Non voglio immaginare che sia una figura non gradita alle istituzioni locali". Mette i puntini sulle i, il presidente della Regione, a margine delle commemorazioni per le vittime del crollo. Un momento di grande tristezza e sofferenza per Genova, in cui però gli amministratori non devono perdere lucidità: "Non mi interessa chi sia, se sia un marziano o un indiano. L’importante è che sia scelto in accordo con gli amministratori locali e che entro il 2019 si faccia il ponte. Ascolteremo il governo e vediamo".

Ma al di là del nodo sulla nomina del commissariò Toti ritiene che nel dl per Genova "ci sono delle cose buone come per esempio la parte che riguarda il porto". Poi c’è una "confusione", aggiunge, "legata al fatto che non c’è il coraggio di dire che Autostrade non può essere estromessa" dalla ricostruzione del ponte, altrimenti ci si rimetterebbero decine di miliardi.

Il nome del commissario arriverà tra due settimane, ha sottolineato il ministro Danilo Toninelli. "Il nome dovrà rappresentare l’intera Liguria, e dovrà dare a Genova entro il 2019 un risultato che io penso abbia dello straordinario, cioè un nuovo ponte che ricollega Genova e tutta l’Italia. Faremo l’impossibile per ricostruire il ponte entro il 2019. Autostrade pagherà ma non metterà un sassolino". Il decreto urgenze - spiega l’esponente M5s - è stato condiviso dal governo". Bisogna però ricordare che la Lega ha manifestato più di una perplessità sul decreto, che ha rischiato di slittare ed è approdato sul tavolo del cdm per un esame preliminare.

Partito democratico e Forza Italia attaccano Toninelli. "È stato capace - dice il portavoce dei gruppiazzurri, Giorgio Mulè - di nominare una persona condannata a due anni e quattro mesi per bancarotta fraudolenta nel gruppo di esperti chiamati a effettuare l’analisi costi/benefici delle grandi opere". "Toninelli - attacca l'esponente dem Alessia Rotta - dimentica l’onestà". Proprio dal partito del Nazareno arriva anche l’invito a evitare oggi polemiche: "Di fronte a quello che è accaduto - sottolinea il segretario Maurizio Martina - serve la reazione solidale e operativa del Paese intero; non divisioni. Noi ci siamo e continueremo con impegno il nostro lavoro per dare una mano".

Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, su Facebook scrive che "un mese dal crollo del ponte Morandi Genova e l'Italia aspettano ancora di sapere perché quel viadotto si è sbriciolato come un castello di sabbia provocando la perdita di 43 vite. Il decreto Genova è vuoto, non ci sono le risposte che i cittadini chiedono e che il governo evidentemente non sa dare". "In quel decreto - sottolinea- non c'è il nome del commissario; non si dice chi ricostruirà il ponte disegnato da Renzo Piano, con quali soldi e in che tempi.

Tutto il Paese è vicino al governatore Toti e al sindaco Bucci che hanno messo in campo tutte le risorse a loro disposizione per affrontare l'emergenza ma oggi non sanno più cosa rispondere ai cittadini che chiedono di sapere quando potranno rientrare nelle proprie case, quando questa ferita sarà rimarginata".

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