Il circolo "27 novembre 1943" di Genova, intitolato al giorno del primo sciopero dei tranvieri genovesi contro il fascismo, una volta era il fiore all'occhiello del partitone Pci-Pds-Ds nazionale, oggi, invece, la sezione è rimasta con solo 18 iscritti.
Lo storico circolo, che riunisce i lavoratori dei trasporti, soprattutto della municipalizzata del trasporto pubblico (l'Amt), ieri ha tenuto il primo Congresso della Federazione genovese del Pd, a cui ha assistito Repubblica Tv. All'ordine del giorno la votazione delle tre mozioni Renzi, Orlando e Emiliano.
Presenti solo 7 persone, compresi il segretario provinciale, l'orlandiano Alessandro Terrile, il presidente del seggio Giorgio Ravera e il relatore della mozione Renzi, Alberto Balbi. Per Michele Emiliano, invece non c'è nessuna figura di riferimento, né al circolo né in città.
"Vogliamo fare un congresso maturo e responsabile. Il rischio di dividerci ora che ci sono le amministrative in città c'è, ma fare campagna elettorale sulle macerie sarebbe un suicidio - esordisce l'orlandiano di ferro, Terribile - Oggi la priorità deve tornare a essere il principio di uguaglianza, una grossa fetta di cittadini si sente esclusa e non siamo più avvertiti come il partito che difende le persone in difficoltà".
"Il partito va ritarato su nuovi schemi non basta ricucire ma occorre aprirci e nuove sfide, a nuovi schemi, senza giocare in difesa - spiega invece il renziano Balbi - non dobbiamo avere paura delle leadership, oggi servono quelle a combattere i populismi".
Il circolo tematico sui trasporti, all'epoca dei Ds era arrivato a contare 100 militanti, scesi poi a una media di 25 con l'avvento del Pd e rimasti oggi in 18, anche se, nel frattempo, "uno è passato con i dalemiani".
Anche per il Pd genovese non va meglio: i 7 mila iscritti dei Ds di Genova del 2007 sono diventati gli attuali 3mila al Pd, scrive la Repubblica.Dei 7 presenti al Congresso, votano in 6 e Orlando batte Renzi 4 a 2. Nessuna preferenza per Emiliano.
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