"L’unico orologio recuperato, un Rolex Daytona d’acciaio, l’ho ricevuto giusto un mese fa, con tanto di ricevuta di consegna: c’è voluto un anno per dissequestrarlo, l’avevano recuperato a Monaco non gli 007 ma i carabinieri della Cassia. Loro sì, che come alcuni amici poliziotti, si sono occupati della rapina che avevo subìto". Gigi D’Alessio, in un’intervista al Mattino, in cui torna a smentire il suo coinvolgimento nell'inchiesta Mafia Capitale. E nega di aver chiesto aiuto a Giovanni Di Carlo per recuperare gli oggetti a lui rubati.
"Sembra che gli inquirenti, nel seguire tal Giovanni Di Carlo, lo abbiano visto entrare nella mia villa alle 14,30 del 4 giugno dell’anno scorso, un giorno dopo il furto", spiega D’Alessio. Che aggiunge: "Ho letto che questo Di Carlo era un personaggio noto a Roma, che si faceva fotografare tra Belen e calciatori, così per prima cosa ho voluto vedere com’era fatto. Mi sono accorto di non averlo mai conosciuto. E anche lui, mi riferisce il mio avvocato, nell’interrogatorio sostiene di non avermi mai visto da vicino. Se poi sia davvero venuto a casa, se abbia incontrato qualcun altro non so e qui da Miami non posso verificarlo: vediamole foto, le registrazioni, cerchiamo di capire. Io non ne so nulla".
D’Alessio smentisce pure il valore riportato dai giornali, 4,5 milioni di euro, degli oggetti a lui sottratti. "Il valore reale era molto inferiore, diciamo che si può parlare di centinaia di migliaia di euro, compresi gli orologi, dieci o dodici, non ricordo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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