Giorgio Albertazzi: "Piazzale Loreto? Macelleria messicana"

Alla vigilia del 25 aprile l'attore ricorda quella pagina buia della storia italiana

Giorgio Albertazzi: "Piazzale Loreto? Macelleria messicana"

"Piazzale Loreto? Fu macelleria messicana". Giorgio Albertazzi alla vigilia del 25 aprile ricorda quel periodo di storia "sommaria" e di esecuzioni ideologiche. Lui, che negli ultimi mesi della guerra militava tra i fascisti di Salò ricorda bene quei giorni: "Piazzale Loreto fu solo macelleria messicana. Niente altro. Fu uno schifo, per chi l' ha voluto e chi l' ha portato a termine quel disegno. Ma non poteva essere evitato, non nel senso politico del termine, ma perché l' uomo è quella cosa lì. Un animale? Il peggiore degli animali", racconta in un'intervista al Fatto Quotidiano.

Poi precisa: "Non ero in Italia. Io ero a combattere. Paradossalmente contro i tedeschi che erano i nostri alleati. Ma nella confusione di quei giorni ci trovammo a sparare ai tedeschi, in Austria, tra le montagne innevate. Senza più niente". E ancora: "La fama di fascista non me la sono mai scrollata di dosso. Andai a Salò come tanti ragazzi, convinto che lì si combattesse per l' Italia, ma con altro spirito, e soprattutto consapevole che in quel momento stavo dalla parte di chi già aveva perso".

Infine racconta della sua prigionia: "Come dissi in un' intervista all' Espresso nella sentenza del Tribunale militare che mi ha assolto in istruttoria dopo due anni di carcere preventivo, c' è scritto che ho messo in salvo 19 ebrei. Ma non l' ho mai raccontata questa cosa. Non mi andava. le mie responsabilità, seppur di ventenne, me le prendo tutte".

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