"C'è sempre chi specula sul bisogno umano di sicurezze: badate di non lasciarvi ingannare". E' l'avvertimento che Papa Francesco lancia ai fedeli durante l'Angelus, dopo aver celebrato nella basilica di San Pietro in Vaticano la messa per il Giubileo straordinario della Misericordia dedicato agli emarginati e alle persone socialmente escluse.
Il Pontefice mette in guardia: "Non farsi terrorizzare e disorientare da guerre, rivoluzioni e calamità, perché anch'esse fanno parte della realtà di questo mondo. La Storia della Chiesa - ricorda il Papa - è ricca di esempi di persone che hanno sostenuto tribolazioni e sofferenze con serenità, perché avevano la consapevolezza di essere saldamente nelle mani di Dio".
Da Papa Francesco, arriva ai cristiani l'esortazione a "camminare nella speranza, lavorare per costruire un mondo migliore, nonostante le difficoltà e gli avvenimenti tristi che segnano l'esistenza personale e collettiva. E' ciò che veramente conta ed è quanto la comunità cristiana è chiamata a fare".
Poi il Papa parla degli "esclusi": "Quanto ci fa male fingere di non accorgerci di Lazzaro che viene escluso e scartato: è voltare la faccia a Dio. È un sintomo di sclerosi spirituale quando l'interesse si concentra sulle cose da produrre, invece che sulle persone da amare". Sottolinea il Pontefice: "Così nasce la tragica contraddizione dei nostri tempi: quanto più aumentano il progresso e le possibilità, il che è un bene, tanto più vi sono coloro che non possono accedervi. È una grande ingiustizia che deve preoccuparci, molto più di sapere quando e come sarà la fine del mondo; perché non si può stare tranquilli in casa mentre Lazzaro giace alla porta. Non c'è pace in casa di chi sta bene, quando manca giustizia nella casa di tutti".
Poi il Papa afferma: "Bisogna preoccuparsi, quando la coscienza si anestetizza e non fa più caso al fratello che ci soffre accanto o ai problemi seri del mondo, che diventano solo ritornelli già sentiti nelle scalette dei telegiornali". Intanto mancano sette giorni al termine del Giubileo straordinario. La chiusura ufficiale avverrà il 20 novembre, con la cerimonia liturgica solenne nella basilica di San Pietro in Vaticano presieduta dal Pontefice e la chiusura della Porta Santa. Già oggi, però, l'Anno Santo sarà praticamente finito: in tutte le diocesi del mondo infatti i vescovi titolari chiuderanno le porte sante delle loro cattedrali, nonché nei santuari.
A Roma, sarà il cardinale vicario Agostino Vallini a chiudere nel pomeriggio la Porta Santa della cattedrale di San Giovanni in Laterano. Poco prima e poco dopo, nella capitale saranno chiuse anche quelle delle altre due basiliche papali: San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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