"Ha cercato di pagare il suo silenzio". Nuove accuse contro Genovese

L'imprenditore, per il quale sono stati chiesti 8 anni di carcere, avrebbe tentato di pagare il silenzio della modella che lo fece arrestare. Intanto altre due ragazze lo hanno accusato di stupro

"Ha cercato di pagare il suo silenzio". Nuove accuse contro Genovese

Droghe, violenze, questioni fiscali da accertare: sul caso di "Terrazza Sentimento" la giustizia ora farà il suo corso. Il procuratore aggiunto di Milano, Letizia Mannella, e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini hanno chiesto una condanna a 8 anni di reclusione e a 80mila euro di multa per Alberto Genovese, l'ex imprenditore imputato per due casi di violenze sessuali su due modelle stordite con cocaina e ketamina. In attesa della sentenza del processo abbreviato, prevista per settembre, emergono nuovi dettagli sulla vicenda. Nuovi elementi che potrebbero complicare ulteriormente la posizione dell'ex re delle startup.

Secondo quanto riporato dal Corriere, infatti, ai filoni d'indagine già in corso sulle violenze, sulla droga e su questioni fiscali, se ne è aggiunto anche uno per il presunto tentativo - da parte di Genovese - di pagare con 8mila euro il silenzio della modella che lo fece arrestare. Poco prima di finire in manette, secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe tentato di far arrivare quella somma alla prima vittima, da poco uscita dall'ospedale. Come ricostruito, la giovane rifiutò quei soldi, ma il gesto contestato potrebbe portare a un'accusa di corruzione in atti giudiziari, dato che la ragazza era ed è il testimone chiave delle indagini.

Durante l'interrogatorio con il gup Chiara Valori, come riporta il Corriere, lo stesso Genovese aveva detto che il suo "desiderio era quello di mettere a tacere pagando la persona, come se questo potesse avere effetto sulle vicende giuridiche". Quando era drogato, tuttavia, il 45enne credeva che i soldi fossero per i "proprietari" della giovane, ritenuta una prostituta, prima che si vendicassero su di lui. "Per evitare conseguenze, avrei pagato qualsiasi cifra, non posso nasconderlo", avrebbe ammesso l'ex imprenditore.

"Abusavo di droghe, non controllavo più la realtà ", ha anche detto in tribunale Genovese, per il quale i pm hanno chiesto al giudice di concedere le attenuanti generiche anche per il suo percorso riabilitativo, terapeutico e di recupero dalla tossicodipendenza, che sta portando avanti in una clinica in regime di domiciliari. Secondo l'accusa, nel "quadro di aberrazioni condivise" delle sue feste l'imprenditore trovava le proprie vittime, il cui numero potrebbe aumentare. Alla modella di 18 anni abusata nell’appartamento, alla 23enne violentata ad Ibiza (parti lese nel processo in corso) e alle due giovani donne che nei mesi scorsi lo avevano denunciato per trattamenti analoghi, ora si sarebbero aggiunte almeno altre due vittime.

Si tratterebbe di ragazza

italiana e di una di origini straniere su cui i pm già avrebbero molti elementi investigatitivi. Ma agli atti c'è anche la vicenda di una lituana che sarebbe tornata in patria da Ibiza in condizioni fisiche molto precarie.

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