I caduti per la patria non meritano l'Inno di Mameli: a Prato si canta "Bella Ciao"

La denuncia del coordinatore di un movimento civico: "Una grave mancanza e una scelta infelice"

I caduti per la patria non meritano l'Inno di Mameli: a Prato si canta "Bella Ciao"

Ieri a Prato, durante una cerimonia patriottica, hanno preferito cantare "Bella Ciao" al posto dell'Inno di Mameli.

La denuncia arriva da Silvano Agostinelli, coordinatore del movimento civico La Città per Noi. Proprio qui ieri si è svolta la celebrazione nel 71esimo anninversario della Liberazione della città dal nazifascimo e alla fine della commemorazione dei caduti ha subito quello che, secondo Agostinelli, può considerarsi un fuori programma.

Dopo la messa nel Duomo del capoluogo toscano, infatti, un corteo ha attraversato la città per arrivare al monumento dei caduti per deporre una corona di fiori. Durante il tragitto, che ha visto la presenza delle autorità cittadini e delle organizzazioni di rappresentanza, è stata intonata più volte "Bella Ciao" e, una volta giunti a destinazione, la musica è cambiata con "il Piave".

Dure le parole del coordinatore: "I caduti sono morti per l'attaccamento alla patria, all'Italia, per liberarci dal nazifascismo ed indirizzarci sulla via della Democrazia.

Un momento che deve accomunarci tutti sotto l'ala della nostra bandiera e del nostro inno. L'inno di Mameli. Non “Bella Ciao” che per quanto possa essere il cavallo di battaglia degli antifascisti italiani, non è altro che una canzone folkloristica. Non dimentichiamocelo".

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