I killer di Brescia confessano: "Guadagnava solo Frank, ​abbiamo deciso di ucciderli"

Dopo l'omicidio dei coniugi Serramondi il pachistano ha rilasciato alcune dichiarazioni alle televisioni locali: "La zona fa schifo"

I killer di Brescia confessano: "Guadagnava solo Frank,  ​abbiamo deciso di ucciderli"

"Abbiamo raccolto la confessione piena di chi ha commesso il duplice omicidio. Gli autori sono gli stessi dell’agguato di un mese fa ai danni del dipendente dei Seramondi". Lo ha detto il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno nel corso della conferenza stampa sull’arresto di un indiano e di un pakistano per l’agguato dell’11 agosto. Uno dei due killer della pizzeria Frank di Brescia ha lasciato un'impronta, che ha poi consentito di rintracciarlo. Lo hanno confermato gli investigatori. Le indagini si sono poi sviluppate con acquisizioni di tabulati telefonici e appostamenti sul territorio, che alla fine hanno consentito di trovare sia il ciclomotore, che i killer si stavano apprestando a distruggere, sia un fucile a canne mozze, usato per il duplice omicidio. Questi elementi hanno poi consentito di ottenere la confessione piena.

Le indagini, hanno confermato gli investigatori, continueranno, ma la parte principale si è conclusa. L'omicidio sarebbe scaturito per ragioni commerciali. Proprio la rivalità sul mercato, oltre ad accordi economici non rispettati, rappresenterebbero il movente della morte dei coniugi Seramondi. Pare che gli assassini dovessero ancora del denaro alle vittime, ma non erano più in condizioni di pagare. Tra Seramondi e i suoi killer i rapporti iniziarono ad incrinarsi nel 2010 quando un’ordinanza del Comune di Brescia obbligava la proprietà del Dolce e Salato a chiudere alle 22, per motivi di ordine pubblico, mentre la pizzeria da Frank poteva rimanere aperta tutta la notte. Gli agenti della Squadra Mobile di Brescia hanno anche recuperato in un campo l’arma del delitto: si tratta di un fucile a canne mozze come già era stato ipotizzato dagli inquirenti. I killer hanno infatti sparato ripresi dalla telecamera interna della pizzeria, prima di scappare a bordo di uno scooter di piccola cilindrata. Gli inquirenti sono arrivati agli assassini dalla targa del motorino immortalata, dopo l’omicidio, da alcune telecamere di sicurezza installate in strada. Anche lo scooter usato per il duplice omicidio è stato trovato e posto sotto sequestro.

Muhammad Adnan, il pachistano ritenuto l’esecutore materiale del duplice omicidio dei coniugi Serramondi, ha rilasciato alcune dichiarazioni alle televisioni nei giorni successivi all’assassinio. E in un'intervista ha affermato: "La polzia in Italia dorme". È quanto emerso durante la conferenza stampa alla Procura di Brescia.

Il cittadino pachistano possiede, proprio di fronte alla pizzeria ’Da Frank’ in cui è avvenuto il duplice omicidio, un proprio locale, il ’Dolce & salatò. Una attività che negli anni scorsi aveva rilevato proprio da Francesco Serramondi per una cifra di circa 200 mila euro.

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