Oltre al danno, la beffa. E poi ancora il danno. Potrebbe essere questo il riassunto della vicenda paradossale capitata a un uomo di Tradate, 18mila anime in provincia di Varese. Un uomo che dopo essersi visto svaligiare la casa dai ladri, è stato anche denunciato dall'assicurazione e ora deve difendersi da chi lo accusa che la sua abitazione non avrebbe mai potuto essere assicurata.
Era il marzo del 2014 quando il signor Francesco Paiala si trova in montagna con la moglie. Alcuni malviventi approfittano della loro assenza per penetrare nell'appartamento e fare man bassa. Distruggono le porte, sfasciando il mobilio danneggiando gli armadi e anche li divano. Quindi, armati di piccone, smurano la cassaforte e la portano via. Ingente il bottino trafugato: contante, orologi, gioielli, un televisore al plasma e un computer portatile.
Un vero e proprio salasso per chiunque. Il signor Paiala però spera di rifarsi, almeno in parte, perché ricorda di avere assicurato la propria abitazione. Ma è quando si rivolge alla propria agenzia di fiducia che iniziano, se possibile, i guai peggiori.
Dall'assicurazione non credono al furto e dopo l'intervento dei periti denunciano il derubato per frode e simulazione di reato. Un'accusa che la famiglia colpita dai ladri rigetta in pieno: “Se avessimo voluto simulare un furto non avremmo distrutto mezza casa, sarebbe stato più facile fingere la sottrazione della nostra Bmw - spiegano a Settegiorni - Oltre al danno subito ora dobbiamo difenderci da un reato che non abbiamo commesso”.
Ma l'incubo dei coniugi Paiala non finisce qui. Durante il processo emerge che la casa non aveva i requisiti per essere assicurata.
Peccato che nel frattempo la famiglia avesse regolarmente pagato le polizze e che l'assicurazione avesse intascato il pagamento. Una vera e propria odissea giudiziaria di cui ancora non si vede la fine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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