I legali di Bossetti: ecco le prove che lo scagionano

Dal dna agli spostamenti, per i legali del muratore l'accusato "sarà scarcerato. Contro di lui non c'è una sola prova schiacciante"

I legali di Bossetti: ecco le prove che lo scagionano

I legali di Massimo Bossetti preparano la controffensiva per far uscire dal carcere il muratore di Mapello accusato di aver ucciso Yara Gambirasio. L'avvocato di Bossetti insiste su un punto: "La prova regina della procura, il dna di Ignoto 1 non cincide con quello dell'accusato. È una pistola che spara a salve. Nell'attesa che parta il processo, i legali si dicono sicuri di poter far uscire dal carcere Bossetti. "La procura dice che sul dna mnuclerae non ci sono dubbi, ma noi diciamo invece che non può essere separato da quello mitocondriale-afferma Claudio Salvagni, legale di Bossetti- . Se non c'è questa corrispondenza Bossetti deve essere subito scarcerato". I legali puntano molto anche sul deterioramento della prova. I Ris più di una volta hanno sottolineato come il reperto sia troppo esiguo e logorato". Un altro punto che a favore di Bossetti è che tra i 200 reperti piliferi rilevati sul corpo di Yara nemmeno uno appartiene al muratore.

I Ris hanno smontato il suop camion e l'automobile e, secondo i legali, non ci sarebbe alcun elemento che possa ricondurre a Bossetti. "Massimo Bossetti ha sempre ribadito di non aver conosciuto Yara Gambirasio. Non ci sono prove che possano testimoniare una conoscenza tra i due. Ed è abbastanza probabile che il contatto tra Bossetti e Yara sia avvenuto solo dopo la morte della ragazza". Infine i legali sottolineano come anche le videocamere non abbiano un valore rilevante nell'inchiesta.

Di fatto non si ha la certezza che Bossetti sia transitato dalle parti della palestra della ragazza la sera della scomparsa. Inoltre, riferiscono sempre i legali, Bossetti ha più volte affermato "di non concoscere le Yara e di non frequentare il solarium vicino alla palestra della ragazza".

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