I No Tav sono sul piede di guerra. Dopo l'ok da parte di Conte alla realizzazione della grande opera si sfalda il fronte pantastellato tra accuse, veleni e insulti. La base pentastellata è sul piede di guerra e di fatto ha messo nel mirino anche i leader pentastellati. Ma dopo la "botta" arriva la reazione (inquietante) del popolo No Tav che promette una durissima battaglia come ha riportato l'Adnkronos: "Avanti con la nostra lotta popolare per fermare quest'opera inutile ed imposta. Lo faremo come abbiamo sempre fatto mettendoci di traverso quando serve e portando le nostre ragioni in ogni luogo di questo Paese che siamo convinti stia con noi". E ancora: "Dimostreremo fin da subito la nostra vitalità con il festival Alta Felicità che prenderà il via giovedì - si legge in un comunicato diffuso sul web - portando migliaia di notav nella nostra Valle, e che porteremo tutti insieme a vedere il cantiere sabato pomeriggio". "Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a noi!". Parole durissime che lasciano spazio probabilmente ad una azione di guerriglia che potrebbe seguire quanto accaduto già nella notte tra sabato e domenica scorsi. Un centinaio di attivisti hanno preso d'assalto il cantiere di Chiomonte lanciando razzi sugli agenti. Almeno 20 persone sono state denunciate. L'annuncio di una grande manifestazione prevista per sabato prossimo sottolinea la determinazione del fronte No Tav.
E gli attivisti minacciano la rivolta mettendo nel mirino proprio il premier Conte che proprio ieri ha dato il via libera alla grande opera della Torino-Lione: "Dimostra di non conoscere la determinazione dei No Tav". Non sa quanto costerebbe, non lo sa nessuno", si legge tra l'altro nel messaggio "ma sa perfettamente che il debito pubblico aumenterebbe". E ancora "sa che creerà un problema di ordine pubblico" e "sa che la Torino-Lyon non serve a nulla". "Conosce perfettamente il rapporto costi/benefici" prosegue il messaggio, "ha ben chiaro che perdera' tanti voti e rispetto politico ma dimostra di non conoscere la determinazione dei No Tav", conclude il post. Insomma il fronte dello scontro ormai è acceso e i toni si fanno sempre più duri. A questo quadro va aggiunta anche la protesta dei parlamentari M5s che da tempo rappresentano le istanze dei No Tav. Tra questi c'è Marco Scibona che dopo l'annuncio del premier si è lasciato andare ad un attacco pesante contro lo stesso Conte su Facebook: "Siete delle mxxxx...Ed io un coxxxxx". Poi ha aggiunto "Conte dixit". Parole di fuoco che segnalano come la temperatura all'interno del Movimento sia salita alle stelle e come i grillini rischino l'implosione.
I No Tav infine danno una lettura politica alla mossa di Conte: "Ha detto sì per mantenere in piedi il governo". Di certo in questo caso è passata la linea della Lega che da tempo chiedeva il semaforo verde per la ripresa dei lavori nel cantiere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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