Pochissime speranze di salvare Erika Pioletti, la donna di 38 anni travolta dalla calca la sera del 3 giugno in piazza San Carlo, a Torino. Da fonti sanitarie provenienti dall'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dove è stata ricoverata, si apprende che "gli esami effettuati hanno accertato un gravissimo danno cerebrale a prognosi pessima. Pertanto purtroppo ci si aspetta il decesso della paziente in un brevissimo periodo temporale, al momento non quantificabile".
Originaria di Domodossola, era rimasta gravemente ferita dall'ondata di panico che si era scatenata nella centralissima piazza del capoluogo piemontese per ragioni mai chiarite. Il primo referto parlava di "arresto cardiaco da compressione della cassa toracica», conseguenza della pressione della calca che l’aveva letteralmente travolta.
I medici dell'ospedale San Giovanni Bosco avevano spiegato che la donna era stata sedata profondamente e in leggera ipotermia. Nelle due settimane che sono trascorse da allora le condizioni di Erika sono sempre rimaste molto gravi. Al suo fianco il compagno - con cui viveva a Domodossola - i genitori e altri parenti provenienti da Beura, paese originario della donna e di tutta la famiglia.
La sera degli incidenti, che doveva essere di festa, Erika aveva provato insieme ad altre persone a mettersi in salvo dentro a un portone, che però era rimasto aperto soltanto a metà. La donna era finita contro la parte chiusa prima di essere travolta dalla folla attorno a lei.
Il sindaco di Torino Chiara Appendino si è recata in ospedale per far sentire la sua vicinanza ai parenti della donna. A questo punto la vita di Erika è appesa a un filo e soltanto un miracolo la potrebbe salvare.
La donna sarebbe la prima vittima degli incidenti di piazza San Carlo, rispetto ai quali, nelle scorse
settimane, sono state alimentate molte polemiche sulla gestione dell'emergenza.Migliorano invece le condizioni della ragazza di 26 anni che era stata ricoverata alle Molinette. La giovane ha lasciato la rianimazione per essere trasferita in un reparto di degenza.
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