Lanciarono sacchi di fango (raccolto nelle zone del senigalliese dove si era da poco consumato l'alluvione) sul muro esterno del palazzo della Regione, utilizzando la melma per comporre frasi offensive nei confronti della giunta di centrodestra, della politica in generale e delle forze dell'ordine. Non contenti, avrebbero anche iniziato ad insultare gli agenti, iniziando un fitto lancio di oggetti contundenti nei loro confronti. Ad oltre un mese dai fatti, però, gli aggressori sono stati individuati: si tratta di cinque giovani, che avrebbero partecipato alla manifestazione "Fridays for Future" svoltasi ad Ancona il mese scorso, prima di staccarsi dal gruppo con l'obiettivo di attaccare la sede del consiglio regionale. Tutti gli attivisti in questione sono quindi stati denunciati dalla Digos, a seguito dell’attività investigativa avviata per i disordini causati lo scorso 23 settembre.
Il fuoriprogramma imprevisto
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti e riportato dai media locali, la protesta sarebbe andata in scena proprio quel giorno. Nell’area della sede della Regione Marche, in via Gentile da Fabriano, iniziarono a radunarsi i partecipanti all’iniziativa ambientalista sino a raggiungere il numero di circa 250 partecipanti, circostanza a cui fecero seguito alcuni interventi di esponenti dei movimenti sostenitori dell’evento. Sin qui, tutto regolare: si trattava del resto di una manifestazione autorizzata. C'è però stato un fuori programma imprevisto: il corteo ha subito un ritardo nel percorso, quando un numero ristretto di partecipanti ha deviato dall’itinerario programmato, portandosi in direzione dell’ingresso principale del palazzo della giunta Regionale con al seguito sacchetti neri pieni di fango. Con l’intento di svuotarli all’interno dell'immobile: per questa ragione è quindi scaturita una contrapposizione con i poliziotti presenti, impegnati a preservare l’incolumità delle persone presenti nei palazzi istituzionali.
Vedendosi la strada bloccata, i manifestanti avrebbero iniziato a lanciare il fango sulle pareti esterne e sulle scale dello stabile, accompagnando il gesto con epiteti offensivi realizzati sui muri con la melma e diretti agli appartenenti alle istituzioni. Prendendo di mira anche l'amministrazione regionale di centrodestra, visto che la regione è guidata dal 2020 dal governatore Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d'Italia. Le successive indagini, corroborate da una serie di testimonianze e soprattutto dalle immagini reperite dai sistemi del circuito di videosorveglianza attivo nel capoluogo marchigiano, hanno permesso di acclarare le singole responsabilità in capo ai cinque autori delle condotte illecite.
Le posizioni di tutti sono adesso al vaglio anche della Divisione Anticrimine, al fine di valutare eventuali misure di prevenzione personali di competenza del questore. E nelle prossime ore potrebbero pertanto emergere ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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