Siccità ed eventi atmosferici estremi in tutto il mondo. È quello che attende il nostro pianete, in conseguenza del cambiamento climatico, secondo un rapporto del comitato scientifico dell'Onu sul clima, l'Ipcc, diffuso oggi a Ginevra.
E a pagarne le conseguenze saranno prevalentemente i popoli più poveri, che abitano l'Africa e l'Asia, che saranno costretti a migrazioni ancora più frequenti.
Già lo scorso anni, l'Ipcc aveva pubblicato un rapporto che avvertiva sulla possibilità di un aumento del riscaldamento globale che, nel 2030 avrebbe superato la soglia di 1,5 gradi, rispetto ai livelli pre-industriali. Ma il cambiamento del clima porterebbe conseguenze disastrose anche in ambito agricolo e farebbe aumentare la deforestazione, che già viaggia a velocità elevate.
Il rapporto, stilato da 66 ricercatori, espone il rischio di scarsità d'acqua, incendi, degrado e mancanza di cibo. Tutto questo nel caso in cui il riscaldamento si mantenga a +1,5 gradi. Se, invece, dovesse raggiungere o superare i due gradi, la situazione sarà ancora più catastrofica, con periodi di siccità frequenti, soprattutto nel Mediterraneo e in Africa, che si alterneranno a stagioni di piovosità estrema. Queso scenario farà diminuire le forniture di cibo, danneggiato dagli eventi atmosferici avversi. Altra conseguenza del riscaldamento globale sarà la desertificazione, che ridurrà le zone fertili per i raccolti e per il bestiame. Tutto questo porterebbe a un aumento della migrazioni.
Ma non tutto è perduto e qualcosa ancora si può fare. Ma, avverte Greenpeace, secondo quanto riporta Repubblica, "bisogna agire subito". E "alla luce del nuovo rapporto Ipcc, i governi dovranno aggiornare e migliorare i propri piani d’azione per mantenere l’innalzamento delle temperature globali sotto il grado e mezzo".
Inoltre, stanto al rapporto dell'Ipcc, ci sarebbe un nesso tra i cambiamenti climatici e lo sfruttamento intensivo della terra. Infatti, il 23% delle emissioni di gar serra derivano dall'agricoltura industriale, salla silvicoltura e dagli incendi.
Per questo, per cambiare direzione, occorre modificare le abitudini alimentari globali, aumentando il consumo di alimenti a base vegetale e riducendo quello di carne. In questo modo verrebbero ridotte le emissioni di gar derivate dagli allevamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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