Gli italiani in crisi tradiscono pure la dea bandata

Per la prima volta dopo anni di boom calano gli incassi tributari provenienti dal gioco del Lotto. Sono finiti i soldi o è finita la speranza?

Gli italiani tradiscono la dea bendata. Hanno finito i soldi? La crisi li ha resi pragmatici? Non hanno nemmeno più la capacità di sperare? Forse è solo una fase, ma il dato stupisce: per la prima volta dopo anni le entrate tributarie provenienti dai giochi e in particolare dal Lotto sono in forte calo. Leggendo il bollettino del primo semestre 2012 pubblicato sul sito del dipartimento delle Finanze l’unico valore in rosso, cioè preceduto dal segno meno, è proprio quello delle giocate per tentare la fortuna.

Si tratta di una novità per gli italiani, giocatori incalliti, che negli ultimi anni hanno puntato sempre forte. Il 2011 si era chiuso con un record per il settore giochi. Raccolti dall’Erario 75 miliardi di euro, più 21,6 per cento rispetto al 2010, al netto delle vincite. E l’incremento maggiore ha riguardato appunto la voce relativa al Lotto. In linea con le passioni di un popolo che ama inseguire il jakpot che ti cambia la vita. Quest’anno però l’aria è cambiata. Tra gennaio e giugno 2012 le entrate tributarie totali sono aumentate del 4,3 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2011, grazie a tasse dirette e indirette.

Quelle del settore giochi (che comprende anche gratta e vinci, lotterie online, slot machine) invece sono scese del 5,7 per cento e il Lotto ha perso ben 7 punti percentuali (al lordo delle vincite). Vuol dire “solo” 6.642 milioni di euro incassati dalla “Fortuna spa”, 404 milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno.

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