L'accusa alla fidanzata di Max: "Nel Tevere un altro morto"

Una conversazione su Facebook potrebbe inguaiare ancora di più Massimo Galioto, detto Max, 41 anni, arrestato per la morte di Beau Solomon

Beau Solomon nella foto postata da un'amica su Instagram
Beau Solomon nella foto postata da un'amica su Instagram

Una conversazione su Facebook potrebbe inguaiare ancora di più Massimo Galioto, detto Max, 41 anni, arrestato per la morte di Beau Solomon, il ragazzo americano trovato morto a Roma nel Tevere. A quanto pare in una conversazione sui social alcune amiche della ragazza di Galioto la accuserbbero di coprire un altro omicidio avvenuto circa un anno fa, sempre a Roma. Il ragazzo scompraso si chiamava Federico Carnicci e aveva 27 anni. Annegato anche lui, forse spinto in acqua. Il Corriere riporta una conversazione su Facebook avvenuta proprio poche ore la scoperta del cadavere del ragazzo.

"Alessia, ma come cazzo si fa dopo che Max ha buttato il ragazzo americano avete dormito tranquillamente insieme... Ma vi siete rincoglioniti! Io non sono abituata a offendere. Ma mi fate schifo", scrive una ragazza. Poi però arriva una frase che scoperchia qualcosa del passato e il riferimento è proprio alla morte di Federico: "Anche Federico ha fatto questa fine... Alessia, è inutile che mi chiami, non voglio più parlarti". Un certo Lorenzo interviene e rincara la dose: "C’è poco da punta’ er dito, lo sa pure lei che è stato il ragazzo suo a buttallo ar fiume... Poi oh, caso strano, l’anno scorso un altro pischello è finito ar fiume... strano, no?". Infine, un'altra donna, Nina si rivolge direttamente alla fidanzata di Max: "Ora che posso commentare... aggiungo che se so rimessi a dormire pure in quel caso... E’ bene che la verità di Federico, cara Alessia, inizi a raccontarla. Ti conviene e anche tanto!!!".

Intanto ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere al gip, Massimo Galioto. Il giudice Maria Agrimi, dopo aver convalidato il fermo, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, recependo così l’impostazione accusatoria del pm Marcello Monteleone. Galioto, ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Michele Vincelli, ha oggi fatto scena muta perchè ritiene "che il quadro probatorio sia ancora lacunoso e necessiti di ulteriori approfondimenti.

Noi chiederemo al più presto una serie di perizie, a cominciare da quelle sui filmati della zona perchè in questa vicenda ci sono ancora aspetti poco chiari. Il mio assistito si dichiara innocente e nega di aver spinto in acqua il giovane americano".

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