Comincia a diradarsi la nebbia sulla morte di Beau Solomon, il 19enne studente statunitense morto nel Tevere a Roma, dove si trovava per frequentare un corso estivo della John Cabot University.
I risultati dell'autopsia, il primo esame da cui si hanno risposte, in attesa di altri accertamenti medico-legali, racconta di una morte dovuto ad annegamento, perché il ragazzo era caduto nel Tevere. Quello che va tuttavia chiarito è che cosa sia successo appena prima.
In stato di fermo c'è un uomo, il 40enne senza fissa dimora Massimo Galioto. E se alcune risposte devono ancora arrivare, per esempio se il ragazzo al momento della morte avesse assunto alcolici e stupefacenti, pare ormai chiaro che sia stato spinto fino a cadere in acqua.
Sulla fronte di Solomon un ferita, non ancora chiaro se provocata da un corpo contundente o piuttosto effetto della caduta nel fiume.
"L'americano è sceso con qualche marocchino, l'hanno derubato - ha raccontato al Tg1 la compagna del senzatetto -. Allora lui è venuto di qua. Era agitato, si vedeva dal viso che lo era. È arrivato qua e ha trovato Max. Ha avuto una colluttazione con Max, è andata a finire male".
L'accusa contro Galioto è di omicidio aggravato da futili motivi.
Per lui il pubblico ministero ha chiesto la convalida dell'arresto e un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, a Regina Coeli, dove già si trova.Questa mattina i genitori di Beau Solomon hanno incontrato papa Francesco in Vaticano, prima di un'udienza in Aula Paolo Vi con pellegrini in arrivo da Lione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.