"Ci sono cosi tanti cadaveri che galleggiano in mare". L'urlo del portavoce della Marina di Tripoli, Ayub Qassem, esprime tutto il dolore di una tragedia annunciata. L'ennesima tragedia della disperazione che macchia di sangue il Mare Mediterraneo. Non lontano da Tajoura, ad est della capitale, è affondato un barcone con 250 immigrati a bordo. Di questi le autorità libiche sono riusciti a trarre in salvo appena 26 persone. Tutte le altre sono morte.
Mentre l'Unione europea continua a tergiversa ed è sotto gli occhi di tutti il fallimento dell'operazione Mare Nostrum, un nuovo barcone è affondato. E con esso centinaia di disperati che hanno tentato la via del mare per cercare fortuna in Italia e nel Vecchio Continente. La furia delle onde non ha risparmiato nemmeno le donne e i bambini che si trovavano a bordo.
Quando la Marina libica ha raggiunto il luogo della tragedia si è trovata davanti una distesa di cadaveri che, a causa degli scarsi mezzi a disposizione della Guardia costiera di Tripoli, non è stato possibile ripescare immediatamente. Tanto che sono stati presi in prestito dal ministero del Petroli anche diversi battelli da pesca e alcuni rimorchiatori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.