L'Italia si avvia a passi ampi e ben spediti verso la completa riapertura. Già da lunedì tre regioni passeranno dal giallo al bianco e la settimana successiva ce ne saranno altre che scenderanno nella fascia di minor rischio, dove tutte le attività potranno aprire senza limiti e senza coprifuoco. Il Paese sta riconquistando una nuova libertà ma alcuni esperti già invocano la prudenza e chiedono di rallentare le riaperture. Tra questi c'è Fabrizio Pregliasco, da sempre tra i virologi maggiormente prudenti, secondo il quale le varianti potrebbero causare qualche problema se si apre troppo quando non c'è una buona base di italiani vaccinati. Di parere opposto, invece, Matteo Bassetti, che plaude alle riaperture.
In particolare, Fabrizio Pregliasco lancia l'allarme per una nuova variante identificata in Vietnam dalle autorità sanitarie locali. Si tratterebbe di una variazione del Sars-Cov2 ibrida tra quella inglese e quella indiana. Non certo una notizia inaspettata quella dell'arrivo di una ulteriore variante, visto che da mesi gli esperti sottolineano che sia normale la loro formazione, tanto più con l'avanzare delle vaccinazioni in tutto il mondo. All'Adnkronos, Fabrizio Pregliasco ci ha tenuto a specificare che è "un destino quello di dover far fronte a varianti" del coronavirus nel corso della pandemia.
Ma la variante mix rilevata, secondo il professore dell'università Statale di Milano, "getta qualche ombra anche rispetto a quanto stiamo osservando in Inghilterra, una velocità di risalita della curva". Nel Regno Unito già da molte settimane sono state ultimate le riaperture e le vaccinazioni, anche se solo con la prima dose, sono state effettuate su gran parte della popolazione e sono ancora in corso di effettuazione. Fabrizio Pregliasco ci tiene a dichiarare che non serve fare allarmismo in questo momento, anche se "è importante averla individuata, avere acquisito la capacità". Ma, sottolinea il virologo, la scoperta della variante "ci deve dire solo una cosa: proseguiamo su questa autostrada che speriamo sia diretta verso una nuova normalità, premendo 'a tavoletta' sull'acceleratore delle vaccinazioni, ma controllando la velocità nelle riaperture. Progressione e gradualità".
Una linea di prudenza che, però, non è condivisa da Matteo Bassetti: "Le varianti ci saranno sempre. Più le cerchiamo, più le troveremo". Per il direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, la vietnamita "non è la prima né sarà l'ultima. Dobbiamo continuare con quello che stiamo facendo. Abbiamo vaccini che funzionano bene anche con le varianti e dobbiamo vigilare attentamente". Quindi, Bassetti cerca di smorzare l'allarmismo: "È anche ora di finirla che ogni volta che si trova una variante da una parte recondita del mondo diventa la prima notizia. Sembra un continuo al lupo, al lupo. Ma così poi la gente finisce per non ascoltare".
Per l'infettivologo di Genova è necessario avere "buonsenso, anche nelle regole che si danno, e ne ho visto poco finora. Gli scienziati scendano dalla luna e vengano sulla terra.
Se si dice che al ristorante tra un boccone e l'altro si deve mettere la mascherina. Il rischio è che nessuno le rispetti, queste regole. Invece bisogna fare prescrizioni che possono essere rispettate e seguite".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.