Metti una sfilata arcobaleno per i diritti gay e un manichino che raffigura la Madonna per giunto a seno nudo. La polemica, ovviamente, è garantita. E molta aspra. È avvenuto al Cremona Pride, con il sindaco Gianluca Galimberti (centrosinistra) molto criticato per aver concesso il patrocinio all'evento.
Di certo raffigurare uno dei simboli della fede cattolica in quel modo non è di buon gusto, tralasciando l'attivista-sosia di Papa Francesco vestito proprio come il pontefice che ha sfilato per le vie della città. Le forze politiche di centro destra non l'hanno presa bene. "Non è cosi, con questo modo squallido e irrispettoso della fede cristiana, che si rivendicano i diritti - si solleva la protesta delle forze di opposizione -. E quando sentiamo parlare di responsabilità personali, ricordiamo a tutti che il Comune ha dato il patrocinio". Qualcuno si rivolge direttamente al vescovo: "Cosa ne pensa Antonio Napoleoni, di tutto questo?".
Nella polemica si inserisce anche il leader della Lega, Matteo Salvini: "Offendere la fede, la cultura e la sensibilità di milioni di italiani non c'entra niente con la richiesta di diritti Lgbtq etc, ma è solo un'esibizione di ignoranza e arroganza".
Ha voluto far sentire la sua voce anche l'imprenditore Giovanni Arvedi, patron della Cremonese neo promossa in serie A: "Questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima
tutela dei diritti e la lotta all'omofonia e alle discriminazioni. Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altruì. Arvedi ha poi espresso "stupore e rammarico" per il fatto che nessuna autorità sia intervenuta.
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