La maggioranza degli incoerenti

A starli a sentire non si capisce nulla. Né perché è successo questo patatrac né che cosa succederà da domani in poi

La maggioranza degli incoerenti

A starli a sentire non si capisce nulla. Né perché è successo questo patatrac né che cosa succederà da domani in poi. Ieri sera ero in un dibattito tv, ospite di Massimo Giletti, con Matteo Renzi che ha detto una serie di cose di buon senso. Ma la mia domanda è: parliamo dello stesso Matteo Renzi, oggi alla guida di un partito del due per cento, che nel 2017, allora segretario del Pd, durante una puntata di Porta a Porta a proposito di Alfano, azionista del governo Gentiloni, disse: «Ha fatto il ministro di tutto e non riesce a prendere il 5 per cento del voto degli italiani. È evidente che non possiamo fermare tutto per dare un potere di ricatto ai partitini. Non è accettabile che nel 2017 ci siano ancora piccoli partitini che mettono i veti all'azione di governo». Il Renzi di oggi e quello di tre anni fa non possono stare insieme. E ancora di più non può stare insieme il Renzi di oggi con quello che nel dicembre del 2016 alla vigilia del referendum costituzionale da lui perso disse: «Con un gesto di coraggio ma anche di dignità se perdo il referendum non solo mi dimetto ma smetto di fare politica».

La coerenza, in politica, non è carente solo in Matteo Renzi. Sentite che cosa diceva il segretario del Pd Nicola Zingaretti il 3 febbraio del 2019: «Io ve lo dico davanti a tutti e lo dirò per sempre, io mi sono pure stancato di dirlo e lo trovo umiliante doverlo dire: io non farò mai nessuna alleanza con i Cinque Stelle, li ho sconfitti due volte e non governerò mai con loro».

E che dire di Luigi Di Maio: «Io con il Pd, partito di Bibbiano - disse sempre nel 2019 poco prima di fare il governo con Zingaretti - non voglio averci nulla a che fare, con il partito che in Emilia Romagna toglieva alle famiglie bambini con l'elettroshock per venderseli io non voglio avere nulla a che fare». E nello stesso periodo il suo socio Alessandro Di Battista giurava a proposito di un governo Cinque Stelle-Pd: «Ho risposto a questa domanda un milione di volte. Per essere ancora più chiari il giorno in cui, ma non succederà mai, il Movimento Cinque Stelle dovesse allearsi con i partiti responsabili della distruzione dell'Italia io quel giorno lascerei il movimento».

Ci si può fidare di gente che cambia idea in base alle convenienze?

Questa legislatura è nata sull'imbroglio e sull'imbroglio, purtroppo, arriverà alla sua fine.

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