Mancini ammette: "Ho insultato i nigeriani"

Amedeo Mancini, accusato dell'omicidio di Emmanuel Chidi Nnamdi adesso parla con i Pm e racconta la sua versione

Mancini ammette: "Ho insultato i nigeriani"

È ancora giallo sulla morte del nigeriano ucciso a fermo dopo una colluttazione con un ultrà della fermana. Amedeo Mancini, accusato dell'omicidio di Emmanuel Chidi Nnamdi adesso parla con i Pm e racconta la sua versione. Così prova a ricostruire cosa sia accaduto quel pomeriggio per le strade di Fermo. Secondo quanto riporta Repubblica, Mancini avrebbe affermato: "Sì, li ho insultati perché erano di colore ma pensavano stessero rubando una macchina. Sono fascista? Non sono politicizzato, sono un po’ di destra, un po’ di sinistra, ma i fascisti hanno fatto delle cose buone come le bonifiche. Non volevo ammazzarlo, ma è lui, con l’amico e la moglie che è venuto contro di me. Io ho solo reagito", avrebbe detto Mancini agli inquirenti. Sulla dinamica di quanto accaduto emrege però prudenza dalla procura. "Al momento non c’è nessuna evidenza dell’esame: qualsiasi indiscrezione è quindi falsa", precisa il procuratore, Domenico Seccia. Secondo l’avvocato dei nigeriani, Letizia Astorri, "per la tipologia ed entità delle lesioni riscontrate sul corpo della vittima difficilmente si può parlare di legittime difesa da parte di Mancini".

"Non riduciamo tutto a un incidente — ammonisce invece don Vinicio — Emmanuel è stato ucciso di botte". Insomma in questa storia così drammatica finora pare ci sia un punto fermo nelle carte dell'inchiesta. A scatenare la colluttazione sarebbe stato un insulto di Mancini. Poi la tragedia.

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