Cento militari dell'esercito Italiano saranno assegnati alla provincia di Trieste per impedire l'ingresso di migranti clandestini ma anche per far rispettare i provvedimenti contro il Covid-19. Lo ha sottolineato in una nota la Prefettura del capoluogo giuliano.
La decisione è stata comunicata dal ministero dell'Interno al prefetto di Trieste Valerio Valenti. Quest’ultimo ha subito convocato il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Alla riunione hanno partecipato anche i rappresentanti dell’esercito e della IV zona polizia di frontiera di Udine per dare le disposizioni necessarie sull'impiego dei militari.
“Nel corso della riunione di Comitato, presieduta dal Prefetto, è stato deciso un forte rafforzamento dei servizi di contrasto all'immigrazione clandestina - ha evidenziato la nota - con un capillare controllo dei confini attraverso appositi servizi coordinati”. Inoltre, una parte dei soldati sarà impiegata per potenziare i controlli al fine di far rispettare le limitazioni alla circolazione delle persone imposte dall’emergenza coronavirus.
Una settimana fa la Slovenia aveva predisposto la chiusura delle frontiere e controlli più stringenti per chi proviene dall'Italia. Poi la prefettura di Trieste aveva comunicato la chiusura di alcuni valichi da parte del governo di Lubiana, in particolare quelli di Monrupino e di Basovizza/Lipizza. Il transito veicolare sarebbe stato convogliato nei tre valichi principali di Fernetti, Rabuiese e Pesek. Dopo questo annuncio, sono cominciate a circolare alcune foto in cui si vedevano delle barriere di cemento poste da alcuni addetti sloveni lungo la carreggiata. In sostanza, era stata innalzata una vera e propria barriera lungo il confine con il nostro Paese.
Immigrati denunciati a Trieste
Intanto ieri a Trieste sono stati denunciati 20 immigrati perché non hanno rispettato le restrizioni previste dal decreto anticoronavirus. La notizia è stata data dall’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti. Quest’ultimo ha sollecitato un immediato intervento dell’esecutivo affinché predisponga provvedimenti più duri. Secondo Roberti, queste misure devono permettere che, in caso di violazione delle norme, i trasgressori siano inviati immediatamente al Centro per il rimpatrio, sia in caso immigrati irregolari sia in caso di richiedenti asilo inseriti nel sistema di accoglienza.
L’assessore ha ricordato che "i nostri concittadini stanno facendo un sacrificio enorme per combattere il
virus e rispettare le limitazioni alla mobilità. Uno sforzo che non potrà e non dovrà essere vanificato - ha concluso - da chi la parola integrazione, fatta di diritti e doveri, non la conosce nemmeno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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