Migranti, ecco chi finanzia il report contro i respingimenti di Salvini

L'agenzia accusa la linea tenuta dal Viminale quando Salvini era ministro: "C'è una strategia dietro casi illegali di respingimenti di massa". Ecco chi ha finanziato il report

Migranti, ecco chi finanzia il report contro i respingimenti di Salvini

Respingimenti di massa illegittimi, contrari al diritto internazionale, proprio quando Matteo Salvini era al Viminale: come riporta Repubblica, è l'accusa contenuta in un rapporto redatto da Charles Heller di Forensic Oceanography, ramo della Forensic Architecture Agency basata alla Goldsmiths University of London. Secondo tale rapporto, il 7 novembre del 2018 scorso a coordinare l'operazione di salvataggio di un gruppo di migranti poi riportati in Libia dal mercantile Nivin battente bandiera panamense fu l'Italia; sempre secondo il dossier i 93 migranti, segnalati prima da un aereo di Eunavformed, poi dal centralino Alarmphone, furono presi a bordo dal Nivin e poi fatti sbarcare con la forza a Misurata dall'esercito libico dopo essere rimasti per dieci giorni asserragliati sul ponte del mercantile.

Secondo il corposo rapporto sui migranti, l'Italia e l'Europa avrebbero applicato ben 13 volte nell'ultimo anno questo "modello di pratica", all'epoca del governo giallo-verde. Un'accusa molto grave, quella che proviene dal Forensic Oceanography e dal Forensic Architecture Agency. Ma che cos'è l'ente che accusa il governo italiano e da chi è finanziato? La Forensic Architecture, si legge, "è un'agenzia di ricerca, con sede presso Goldsmiths, Università di Londra. Intraprendiamo indagini spaziali e mediatiche avanzate su casi di violazione dei diritti umani, con e per conto di comunità colpite da violenza politica, organizzazioni per i diritti umani, pubblici ministeri, gruppi di giustizia ambientale e organizzazioni dei media". L'agenzia, si legge, ha come obiettio quello di "investigare in tutto il mondo violenze statali e corporative, violazioni dei diritti umani e di distruzione ambientale". L'agenzia utilizza un'indagine open source, attraverso la quale realizza e costruisce dei modelli figitali e fisici, animazioni 3d e piattaforme cartografiche. Un lavoro corposo, che necessita di approfondite ricerce e forse anche molti soldi.

La cosa più curiosa che riguarda l'agenzia la si trova, infatti, alla voce "finanziamenti": oltre al Consiglio europeo della ricerca, troviamo una serie di fondazioni "liberal" che hanno un'agenda politica ben distinta, indubbiamente contraria alle politiche dei sovranisti sull'immigrazione e dei porti chiusi. Tra queste troviamo la Fondazione Oak, la David & Elaine Potter Foundation ma, soprattutto, l'Open Society Foundations del finanziere George Soros, storico finanziatore del partito democratico americano. Come abbiamo appurato in questa inchiesta, tramite la sua rete "filantropica" Soros inonda il nostro Paese di soldi per plasmarlo a sua immagine e somiglianza, e svela un progetto ben preciso che, al di là delle strenue difese dei progressisti, rischia di minare la sovranità dell'Italia. Tra il 2017 e il 2018, stando all'inchiesta pubblicata dall'agenzia Adnkronos, si parla di oltre otto milioni e mezzo di dollari versati nelle casse di quegli enti che si prefiggono come obiettivo la creazione di una società più aperta e accogliente. Insomma, Open Borders.

Non solo.

Come spiegano gli autori del Forensic Oceanography, "la nostra relazione è stata presentata nel contesto di molteplici casi legali relativi alla non assistenza in mare emersi dagli sforzi di una coalizione di Ong europee" tra le quali "l'Associazione Ricreative e culturale italiana (Arci), l'Associazione per gli Studi giuridi sull'immigrazione (Asgi), Boast, Boats4People, Centro canadese per la giustizia internazionale , Coordinamento e iniziative per i rifugiati e gli immigrati (Ciré), Federazione internazionale dei diritti umani (FIDH) , Gruppo d'informazione e sostegno degli immigrati (Gisti), Ligue belge des droits de l'Homme (LDH-Belgique), Ligue française des droits de l'Homme (LDH-Francia), Migreurop, Progress Lawyers Network, Réseau euro-méditerranéen des droits de l'Homme (REMDH) e Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani (Ufdu)". È da questo mondo ultra-progressista, dunque, che proviene l'ennesima accusa verso il governo italiano (epoca giallo-verde) e la politica dei porti chiusi.

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