L'udienza del "caso Luana D'Orazio" è stata rinviata al prossimo 22 settembre. Un un primo colpo di scena al tribunale di Prato però c'è già stato: anche il padre naturale del figlio di Luana ha deciso di costituirsi parte civile, per una decisione che la famiglia D'Orazio ha già fatto sapere di non condividere.
Sono gli ultimi sviluppi legati al caso della giovane operaia scomparsa a Montemurlo (in provincia di Prato) il 3 maggio del 2021 a seguito di un incidente sul lavoro. Stando alla perizia disposta dagli inquirenti nelle settimane successive alla tragedia, la ventiduenne morì dopo essere stata trascinata nell’orditoio da una staffa, mentre il macchinario al quale era stata assegnata stava viaggiando a velocità massima (la fase “lepre”, la più pericolosa, quella in cui le saracinesche di sicurezza devono essere necessariamente abbassate).
E per questo motivo la procura di Prato aveva intanto chiesto il rinvio a giudizio con le accuse di omicidio colposo e omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche per la titolare dell'"Orditura srl" (la ditta per la quale la ragazza lavorava, ndr) Luana Coppini e il marito Daniele Faggi (difesi dai legali Alberto Rocca, Barbara Mercuri e Gabriele Capetta) e il tecnico manutentore esterno Mario Cusimano. I tre però non si sono presentati in aula lo scorso 7 aprile e il giudice non ha disposto gli eventuali rinvii a giudizio, rinviando invece l'udienza. In precedenza, l'assicurazione dell'azienda montemurlese aveva fatto pervenire una proposta di risarcimento da un milione e 200mila euro complessivi per i familiari di Luana D'Orazio.
Ma oltre alla madre di Luana, Emma Marrazzo (assistita dall'avvocato Daniela Fontaneto) ha chiesto di costituirsi parte civile anche il padre del bambino: si tratta di un giovane calabrese oggi residente in Calabria (assistito dal legale Domenico Sirianni) sin qui mai entrato nella vicenda. Una circostanza alla quale Marrazzo ha già fatto sapere tramite l'avvocato di voler opporsi, illustrando al giudice una serie di considerazioni circa l'effettiva presenza nella vita di questa persona nella vita del minore.
In attesa che nei prossimi mesi si sciolga anche quest'ultimo nodo, il fidanzato di Luana, Alberto Orlandi, ha ribadito la sua posizione, coincidente con quella del nucleo familiare della defunta.
"Nessun soldo, nessun euro, può valorizzare una vita di una ragazza di ventidue anni - ha detto - un'esistenza completamente distrutta da un macchinario reso un mostro da un qualcuno che non ha neanche il coraggio di prendersi le proprie responsabilità. Nessuna cifra la riporterà qui da noi, ma di una cosa ne siamo certi: vogliamo la giustizia. Le leggi ci sono, applichiamole"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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