Dopo una lunga malattia è morto Carlo Casini, ex magistrato ed ex parlamentare, fondatore del Movimento per la Vita. Si è spento a 85 anni nella sua casa di Roma. Casini è stato a lungo impegnato contro l'aborto. Iniziò la sua battaglia nel 1975 quando era pubblico ministero a Firenze: indagando sulla "clinica degli aborti", fece arrestare, tra gli altri, il segretario radicale Gianfranco Spadaccia. Qualche anno dopo, nel 1981, si impegnò a fondo per tentare di fermare la legge 194 sull'aborto con il referendum abrogativo. Poco prima di iniziare la battaglia referendaria fu tra i fondatori del Movimento per la Vita, nato il 15 gennaio 1980, da cui nacquero poi i Cav (Centri di aiuto alla Vita), il Progetto Gemma, le case di accoglienza e tante altre iniziative a favore dei bambini e delle loro mamme.
Al suo fianco, nei difficili anni della malattia degenerativa (la Sla), la moglie e i figli. Il quotidiano della Cei Avvenire scrive che Casini "lascia un esempio di eccezionale dedizione alla causa della vita nascente, per la quale ha profuso ogni energia umana, intellettuale e spirituale, battendosi non solo per fermare la legge 194 tramite il referendum abrogativo del 1981 ma anche per far germogliare la pianta dapprima esile e oggi ricca di rami e frutti del Movimento per la Vita, come nell'immagine del granello di senapa, capace di esprimere centinaia di Centri aiuto alla Vita, il Progetto Gemma, case di accoglienza, con decine di migliaia d bambini aiutati a venire al mondo semplicemente mettendosi in ascolto e al fianco delle loro madri". La figlia Marina, bioeticista, ne ha raccolto il testimone alla guida del Movimento per la Vita, del quale è presidente nazionale.
"Una triste notizia si aggiunge alle mille e mille di questi giorni", commenta il senatore Simone Pillon (Lega), vicepresidente della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. "Stamattina è tornata alla casa del Padre l'anima buona dell'amico carissimo Carlo Casini, fondatore del Movimento per la Vita e storico militante pro life, oltre che magistrato, fine giurista e coraggioso uomo politico. Carlo dal cielo protegga la nostra Italia in questo momento tanto difficile, e ci doni di saper sempre difendere la vita, ogni vita, specialmente quella più fragile all'inizio o alla fine dell'esistenza terrena.Un affettuoso abbraccio alla moglie e all'amica Marina, indomita studiosa che ha saputo raccogliere il testimone di tanto padre. Arrivederci in Cielo Carlo!".
Il presidente di Pro Vita e Famiglia, Toni Brandi, ricorda così Casini: "Per noi non è morto non solo il fondatore del Movimento per la Vita. Carlo era un amico, un fratello, un cristiano con la C maiuscola, un guerriero che combatteva per la Vita e lo ha fatto fino alla fine. Uno dei pochi leader di movimenti che si è impegnato ufficialmente e senza esitazione contro l'aborto nel momento in cui il mondo politico cattolico era diviso e pavido. Ho avuto l'onore di conoscerlo solo a Dicembre 2014 e da allora abbiamo fatto tante lotte insieme contro l'indottrinamento gender nelle scuole, per i nascituri e per la vita. Con la sua determinazione si è battuto per fermare la legge 194, ha fondato decine di Cav che hanno salvato bambini a migliaia, per non parlare del progetto Gemma", ha dichiarato . "In tali situazioni - ha proseguito Brandi - le parole possono sembrare superflue ma tutti noi siamo vicini con il nostro cuore e le nostre preghiere a Marina, a Maria ed alla famiglia. Carlo era un vero 'Vir bonus dicendi peritus' sempre pronto ad aiutare e collaborare. Mai ci scorderemo di te Carlo, siamo certi che ci proteggerai e ci esorterai ancora a fare buona battaglia per i bambini nel grembo delle mamme".
Nato a Firenze il 4 marzo 1935, Casini era entrato in magistratura nel 1961. Dal 1963 al 1966 è stato pretore a Empoli (Fi) e dal 1966 al '79 sostituto procuratore a Firenze. Dopo l'impegno come parlamentare nelle file della Dc, nazionale ed europeo, è stato consigliere presso la Corte di Cassazione dal 1999 al 2003.
Docente di diritto internazionale, diritti umani e bioetica presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma. Dopo lo scioglimento della Dc, aderì al Partito popolare italiano e in seguito passò al Centro Cristiano Democratico (Ccd),
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