Aveva la storia nel cuore Arrigo Petacco, scomparso oggi all'età di 89 anni nella sua casa di Porto Venere (La Spezia). Aveva iniziato a lavorare come giornalista a "il Lavoro", quotidiano di Genova diretto da Sandro Pertini. Non si era fermato al giornalismo, scrivendo decine di libri e curando la realizzazione di numerose inchieste tv. Tra il 1986 e il 1987 diresse il quotidiano "La Nazione". Diresse anche il mensile "Storia Illustrata".
Nella sua lunga carriera da scrittore aveva sceneggiato vari film e realizzato numerosi programmi televisivi, in particolare con la Rai. Nella sua attività giornalistica Petacco intervistò alcuni protagonisti della Seconda guerra mondiale. Nel 1983 vinse il Premio Saint Vincent grazie alle sue inchieste televisive e nel 2006 il Premio Capo d’Orlando.
Dal suo romanzo biografico dedicato all’ufficiale della polizia Usa Joe Petrosino, che combattè contro la mafia, nel 1972 fu tratto uno sceneggiato televisivo, mentre nel 1977 Pasquale Squitieri girò "Il prefetto di ferro", tratto dall’omonimo romanzo di Petacco. Nella sterminata bibliografia molti i titoli su Mussolini e il fascismo: da Dear Benito, Caro Winston a L’Archivio segreto di Mussolini.
L’ultima opera, insieme a Marco Ferrari, risale allo scorso anno ed era incentrata sulla sconfitta di Caporetto a un secolo di distanza.Petacco lascia le figlie Carlotta, consulente editoriale e Monica, caporedattore del Tg2.
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