Il mistero del presunto suicidio di David Rossi, ex capo della Comunicazione di Mps, dopo le rivelazioni dun gigolò rilasciate a Le Iene su presunti festini hard sulle colline senesi, si colora di un nuovo capitolo. Un pezzo che dalla Toscana si sposta a Belluno e che riguarderebbe un'inchiesta aperta dalla procura veneta.
Le dichiarazioni del gigolò su Rossi e Mps
"Tu lo dici anche alla luce di quanto successo a David?", aveva chiesto Antonino Monteleone all'escort che ha confessato i suoi presunti incontri con magistrati, politici e parroci. "Sì, lui lo avevo sentito nominare - la risposta - ma non l'ho mai visto ad una festa, non ho mai avuto un incontro con lui, però pensando alle persone che c' erano lì e comunque ai legami che avevano, perché c' erano persone appunto legate chi alle forze dell' ordine, addirittura si è parlato che ci fosse qualcuno legato anche a qualche agente dei servizi segreti, a roba del genere, un' ipotesi poteva anche essere che qualcuno lo avesse scaraventato giù dalla finestra".
L'inchiesta di Belluno
Ed è proprio sulla questione dei servizi segreti, secondo quanto scrive oggi su La Verità il giornalista Giacomo Amadori, che le due vicende - quella senese e quella di Belluno - potrebbero avere un collegamento. L'indagine in questioneè quella condotta dal procuratore Paolo Luca e dai carabinieri del Nucleo investigativo guidato dal maggiore Marco Stabile. "A novembre - scrive Amadori - due personaggi in fuga dal loro passato hanno iniziato a denunciare atti persecutori, violenze, operazioni di riciclaggio, truffe e misteriosi dossier. Uno di loro, il quarantaduenne romano Valerio L., ha denunciato di essere stato sequestrato e ha riferito che uno dei suoi presunti carcerieri, G. M., un giorno avrebbe esclamato questa frase: 'Ti faccio fare la stessa fine che ho fatto fare a David Rossi, ti butto giù come un sacco di merda'". Non solo. Perché, sempre secondo quanto scrive Amadori, "l' altro testimone, l'imprenditore e consulente bancario Giuseppe V., per quasi 25 anni è stato un informatore proprio di G. M., il quale si sarebbe spacciato come agente dei servizi, esibendo tesserini, armi e lampeggianti sull' auto. 'G. M. si vantava di essere amico del capo della sicurezza di Mps, un ex ufficiale dei carabinieri in pensione. Diceva di conoscere Viola e parlava di un vicepresidente che aveva un fratello commercialista. G. M.
diceva di far transitare le sue pratiche da lui', ha dichiarato Giuseppe V.".Amadori riporta che i due testimoni sono ritenuti credibili dalla procura "in tutto quello che dicono". Anche se sulla frase che riguarda David Rossi non sarebbero ancora stati trovati riscontri.
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