Caso Rossi, l'ex gigolò: "Vi racconto i festini hard tra coca e orge. C'erano dirigenti Mps e pm"

L'ex gigolò racconta di alcuni festini in diverse ville nelle campagne toscane, a Bologna e sul litorale romano a cui partecipavano dirigenti di Mps, magistrati, giornalisti, politici e un prelato molto in vista della diocesi senese

Caso Rossi, l'ex gigolò: "Vi racconto i festini hard tra coca e orge. C'erano dirigenti Mps e pm"

Nella puntata de Le Iene Show in onda questa sera in prima serata su Italia 1, Antonino Monteleone torna ad occuparsi della vicenda della morte di David Rossi. L'inviato intervista, in esclusiva, un uomo che afferma di aver partecipato come escort ad alcune feste o cene private che si sarebbero svolte nelle campagne toscane, nei dintorni di Siena e in altre città d'Italia. David Rossi, capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, la sera del 6 marzo 2013, è precipitato da una finestra della sede della banca a Rocca Salimbeni, nel capoluogo toscano. In quelle stesse settimane, Mps era al centro di una grande inchiesta basata sull'acquisizione di Antonveneta. Nel luglio 2017, il gip ha disposto l'archiviazione del fascicolo d'indagine aperto con l'ipotesi di reato d'istigazione al suicidio, accogliendo la richiesta avanzata dalla procura senese e respingendo così l'opposizione avanzata - nel novembre 2015 - dai legali della famiglia Rossi, da sempre convinti che si sia trattato di omicidio.

È la seconda archiviazione in questa vicenda: una prima indagine si era chiusa nel marzo 2014. La moglie di David Rossi Antonella Tognazzi e la figlia della donna Carolina Orlandi, che non credono all'ipotesi del suicidio, sono da anni impegnate per far sì che si continui a indagare sulla morte dell'uomo. Dopo la messa in onda dei precedenti servizi de "Le Iene" sul caso, sono state aperte quattro nuove indagini: due presso la Procura di Genova (competente a indagare per fatti che riguardano i magistrati senesi) e due presso la Procura di Siena. Nella puntata de "Le Iene" dell'8 ottobre 2017, in particolare, Antonino Monteleone aveva intervistato Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena ed ex dirigente MPS, il quale - tra le altre cose - aveva affermato: "Non credo che David Rossi si sia suicidato […] C'è un'altra storia parallela… un avvocato romano mi ha detto […] 'devi indagare su alcune ville fra l'aretino e il mare… e i festini che facevano lì. Perché la magistratura potrebbe anche avere abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale. Non so se mi sono spiegato? […] Questo avvocato romano mi ha detto: 'C'è una villa fra Siena e Arezzo e c'è una villa al mare, dove facevano i festini. Chi andava in queste feste? Chi ci andava? Ci andavano anche i magistrati senesi ad esempio? Mah. Ci andava qualche personaggio nazionale? Mah. La cocaina gira a fiumi in questa città".

Ipotesi confermata anche dall'ex gigolo nell'intervista a Le Iene, che racconta proprio di alcuni festini in diverse ville nelle campagne toscane, a Bologna e sul litorale romano a cui partecipavano dirigenti di Mps, magistrati, giotnalisti, politici e un prelato molto in vista della diocesi senese. "Ho deciso di raccontare questa storia quando è uscito il primo servizio su David Rossi - ha spiegato l'ìuomo all'inviato del programma - . Quando ho visto la figlia di David fare un appello in televisione dove appunto diceva che tutte le mattine controllava i social, o comunque Facebook o quant'altro, con la speranza di trovare qualcuno che le dicesse "ci dobbiamo vedere, ti devo parlare". Da lì ho deciso che fosse giusto raccontare" tutta la vicenda. L'uomo guadagnava anche 10mila euro a settimana. Per "il fatto di frequentare determinate persone più o meno conosciute, ma comunque con dei ruoli importanti all'interno di società, di banche, del mondo della televisione, del giornalismo, del cinema o anche dell'imprenditoria, costituisci una sorta di, chiamiamola così, minaccia velata - ha sottolineato - . C'era sempre il timore di… le cose che ho visto... le persone con cui sono stato magari possono farmi qualcosa, possono farmi del male, possono trovarmi".

Trai suoi clienti c'erano anche dirigenti di Mps e ai festini la cocaina scorreva a fiumi e spesso la situazione si trasformava in un'orgia. La maggior parte dei partecipanti "non erano gay dichiarati o comunque omosessuali" e "avevano famiglia e figli". L'ex escort ha "paura" di possibili ripercussioni perché i suoi ex clienti "sono persone con le quali bisogna stare attenti" perché possono diventare pericolose. "Io ho visto, mi ricordo benissimo, una discussione a Monteriggioni con due persone che litigavano furiosamente e mi ricordo uno dei due che litigava, che aveva proprio negli occhi uno sguardo che... non da assassino, ma insomma", ha proseguito.

Quanto all'ex capo della comunicazione di Mps David Rossi "lo avevo sentito nominare - ha spiegato l'ex gigolo - . Non lo avevo mai visto ad una festa - ha sottolineato l'ex accompagnatore - . Non ho mai avuto un incontro con lui, però, pensando alle persone che c'erano lì e comunque ai legami che avevano… perché c'erano persone appunto legate chi alle forze dell'ordine… addirittura si è parlato che ci fosse qualcuno legato anche a qualche agente dei servizi segreti, robe del genere... Un'ipotesi poteva essere anche quella, che qualcuno lo avesse scaraventato giù dalla finestra".

"Io più di una volta ho avuto la sensazione che qualcuno registrasse" gli incontri hard, ha aggiunto. "Qualche giorno dopo uno dei miei ragazzi ha confermato che delle persone stavano discutendo perché erano state fatte delle registrazioni degli incontri.

Poi, quando io sono rientrato, qualche cliente sapeva delle cose che erano state fatte all'interno di questi incontri ma non aveva partecipato, e io dubito fortemente che qualcuno di loro vada in giro a raccontare quello che fa o non fa in questi festini", ha concluso.

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