Napoli, parla il ragazzo latitante: "Non ero sullo scooter con Davide"

Il ragazzo sarebbe stato colpito frontalmente con una direzione trasversale

Napoli, parla il ragazzo latitante: "Non ero sullo scooter con Davide"

"Quella sera non ero sul motorino con Davide Bifolco". A parlare è Arturo Equabile, il ragazzo che si sospetta fosse sullo scooter che non si è fermato all'alt dei carabinieri. Dopo un inseguimento, il carabiniere avrebbe "accidentalmente sparato" a Bifolco.

Equabile, di 23 anni, racconta la sua versione dei fatti di quella sera in un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano: "Un’ora prima del fatto sono venute due pattuglie di carabinieri a casa di mia zia, dove mi trovavo. Erano con le pistole in pugno e gridavano apri, bastardo. Ho avuto paura e sono scappato in un’altra casa, quella di mia nonna. Dopo tre quarti d’ora arriva la notizia che in un altro rione la polizia aveva tamponato e sparato a Davide scambiandolo, come dicono, per il latitante Equabile Arturo". Il ragazzo, dunque, afferma che non si trovava su quel motorino quella notte. Equabile si difende anche dall'accusa che lo ha reso latitante: "Sono latitante per un furto che non ho commesso mi hanno messo ai domiciliari e sono evaso".

Il giornalista gli chiede quale reato ha commesso e Equabile continua a difendersi: "Nessuno, sono imputato perché delle persone avevano delle microspie in auto e parlavano di un furto e di un certo Arturo, ma non ero lì. Io ho spezzato i domiciliari e i carabinieri sono inc***ati con me perché non riescono a prendermi". Accuse, quindi, nei confronti dei carabinieri che, a suo dire, sarebbero arrabbiati con lui. Il ragazzo dice anche che girava voce di una possibile ritorsione dei militari per la sua mancata cattura: "Qualcuno diceva che se mi prendevano i carabinieri mi ammazzavano. E io mi chiedo perché hanno ammazzato Davide? Al posto suo potevo esserci io. Ma i carabinieri o la polizia hanno tutto il diritto di arrestarmi se mi trovano, non quello di uccidermi. Hanno minacciato mia zia, apri se no spariamo, dicevano". Non è la prima volta che Equabile ha problemi con la giustizia. Lui stesso afferma di aver avuto "piccole cose da minorenne".

Il giornalista poi gli chiede perché non si costituisce e il ragazzo attacca ancora le forze dell'ordine: "Fino ad oggi non l’ho fatto perché mi ritengo innocente e non voglio pagare per una furto che non ho fatto. Ma lo farò, aspetto solo che il mio avvocato mi porti il fascicolo. Mi costituirò per dire la verità sulla morte di Davide, ma i carabinieri devono arrestarmi non spararmi. Ho paura, voglio che nessuno mi faccia del male, non voglio fare la fine di Davide o di Stefano Cucchi".

Ma a parlare, tramite il suo avvocato, è il carabiniere che ha sparato a Davide Bifolco. "Se avevo il colpo in canna - ha detto – è perché inseguivamo un latitante. Non sono mai stato un Rambo, non ho neanche immaginato di puntare la pistola. Sono inciampato quella notte, mentre bloccavo l’altro giovane che si divincolava. Se si fa una perizia si vedrà che c’è il gradino". La versione del cabariniere, però, viene smentita da un ragazzo che afferma di essere un testimone oculare dell'accaduto: "Davide era a terra e si agitava. Il carabiniere ha puntato la pistola e ha sparato ad un metro, un metro e mezzo di distanza e ha sparato ad altezza d’uomo". L'avvocato della famiglia, Fabio Anselmo, ha invitato "chiunque abbia a cuore la sorte giudiziaria" ad "abbassare i toni".

L'autopsia effettuata questa mattina sul corpo di Davide, ha evidenziato che il ragazzo sarebbe stato colpito frontalmente con una direzione trasversale: "I periti concordano tutti sul fatto che il foro di entrata del proiettile è anteriore e quello di uscita è posteriore" ha dichiarato l'avvocato della famiglia Bifolco. "La linea trasversale - ha aggiunto Fabio Anselmo parlando con i giornalisti - è quasi orizzontale e compatibile con quanto abbiamo appreso dai testimoni". Per il legale del carabiniere ha riferito: "Noi abbiamo deciso di non andare al Policlinico, nè di nominare un nostro consulente, sia per l'autopsia che per la balistica, perchè riteniamo che dagli esami scientifici nessun altra verità possa emergere rispetto a quella venuta fuori dalle dichiarazioni del carabiniere: il colpo è accidentale", aggiungendo: "

538em;">Dai primi risultati dell'autopsia paiono smentite le dichiarazioni dei testimoni che hanno rilasciato interviste alle televisioni e ai giornali nei giorni scorsi. Noi siamo sereni: nessun inseguimento, nessuna pistola puntata alle spalle"

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