Erano adagiati ad una profondità di sessanta metri da quasi dieci giorni, da quando cioè il barchino su cui viaggiavano lo scorso 7 ottobre si è rovesciato a poche miglia da Lampedusa.
Sono stati ritrovati dopo estenuanti due settimane di ricerche quasi tutti i dispersi del naufragio, l’ennesimo, che ha colpito l’isola delle Pelagie. In totale, grazie all’ausilio di un robot, sono stati individuati dodici corpi.
Si trovavano tutti all’interno del barchino, che ha terminato il suo inabissamento ad oltre cinquanta metri di profondità. Tra di essi un’altra donna, oltre alle tredici già ritrovate poche ore dopo il disastro, abbracciata al bambino neonato.
E tutto drammaticamente coincide: i superstiti del naufragio, agli inquirenti avevano segnalato anche la presenza di un bambino molto piccolo a bordo del mezzo naufragato nella notte del 7 ottobre.
I sommozzatori della Guardia Costiera, che quasi nel silenzio totale in questi giorni hanno continuato in condizioni molto difficili le ricerche dei dispersi, si sono ritrovati davanti scene strazianti. Adesso per recuperare i corpi e dare loro degna sepoltura, potrebbero servire secondo i militari almeno tre giorni di lavoro.
Nonostante il mare spesso agitato e situazioni difficili, alla fine si è quasi nella possibilità di dare a tutte le vittime quanto meno un decoroso estremo commiato, al pari di chi già è stato recuperato poche ore dopo il naufragio.
Anche il procuratore aggiunto Salvatore Vella, a Lampedusa per coordinare le indagini sulla tragedia, ha voluto sottolineare il lavoro della Guardia Costiera e delle altre forze coinvolte: “I sommozzatori hanno messo il cuore”, ha dichiarato il magistrato all’AdnKronos.
Ma le ricerche non sono ancora terminate: 22 sono stati i superstiti, 13 le vittime accertate, 12 i corpi quest’oggi recuperati. Considerando che sul barchino erano in 50, almeno in 3 mancherebbero ancora all’appello: “Ci sono ancora corpi su quel fondale”, ha confermato lo stesso Vella.
Una volta recuperati tutti i superstiti, si procederà al trasferimento delle salme a Porto Empedocle, dove sono arrivate nei giorni scorsi le bare con i corpi di chi era stato già recuperato poche ore dopo il ribaltamento del barchino.
Proseguono
intanto anche le inchieste: si sta indagando sia per naufragio che per omicidio colposo, decisive in tal senso le testimonianze di chi, seppure in stato di shock, è sopravvissuto al naufragio ed ha raccontato i dettagli agli inquirenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.