'Ndrangheta, il boss Pesce si costituisce a Rosarno

Reggente dell'omonima cosca della ’ndrangheta, il boss è accusato di associazione mafiosa ed era latitante da tre anni

'Ndrangheta, il boss Pesce si costituisce a Rosarno

Il latitante Giuseppe Pesce, 33 anni, reggente dell'omonima cosca della ’ndrangheta si è costituito ai carabinieri a Rosarno. Il boss è accusato di associazione mafiosa ed era latitante da tre anni perché ricercato nell’ambito dell’operazione All Inside fatta dai carabinieri contro la cosca Pesce.

Nel processo, conclusosi il 3 maggio scorso, Giuseppe Pesce è stato condannato a 16 anni di reclusione per associazione mafiosa. Il latitante si è presentato stasera ai carabinieri della caserma di Rosarno ed è stato subito trasferito nel carcere di Palmi. "Basta, sono stanco di scappare, meglio finirla qui", ha detto Pesce ai suoi difensori, chiedendo loro di accompagnarlo dai carabinieri. Cade così un altro importante tassello del potere criminale della cosca Pesce, già decimata dagli arresti e dalle sentenze dei processi portati avanti dalla Dda di Reggio Calabria.

Proprio il 3 maggio scorso si era concluso a Palmi il processo contro la cosca Pesce con la condanna di 42 imputati a pene da 28 anni a sei mesi di reclusione. La sentenza era stata emessa dal Tribunale di Palmi dopo una camera di consiglio protrattasi per 17 giorni.

Giuseppe Pesce è cugino della pentita Giuseppina Pesce, che con le sue rivelazioni ha consentito alla Dda di Reggio Calabria di smantellare la storica cosca di Rosarno con una lunga serie di arresti e retate.

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