"Nella Repubblica del Sutristan e il dpcm non ha valore". E Sgarbi cena "Da Giuseppi"

Una cena nel ristorante "Da Giuseppi" a mezzanotte nella Repubblica del Sutristan: ecco la nuova protesta di Sgarbi contro i Dpcm di Conte

"Nella Repubblica del Sutristan e il dpcm non ha valore". E Sgarbi cena "Da Giuseppi"

Le proteste degli imprenditori della ristorazione, dello sport e di tutti i settori maggiormente colpiti dall'ultimo Dpcm di Giuseppe Conte passa per la disobbedienza civile e pacifica. Tralasciando gli scontri di piazza, che non hanno nulla da spartire con le manifestazioni dei lavoratori onesti, sono molti quelli che hanno deciso di non chiudere le loro attività alle 18. Sono tanti quelli che hanno scelto di trasgredire alle regole per non fallire, mossi nei loro intenti dalla poca fiducia nei confronti dell'esecutivo, nonostante le promesse del "ristoro". È in questo scenario che si colloca l'ennesima provocazione di Vittorio Sgarbi nel suo comune, Sutri.

Da qualche anno, il critico d'arte ricopre la carica di primo cittadino nel piccolo e storico comune viterbese di Sutri. Mentre pondera la sua candidatura come sindaco di Roma, Vittorio Sgarbi si impegna a gestire la comunità sutrina sulla base del suo buon senso. E così, tra il serio e il faceto, con il post sui profili social ha annunciato l'autoproclamazione della Repubblica del Sutristan. Una provocazione, certo, ma non troppo, perché nel nuovo "Stato" i Dpcm di Giuseppe conte e del governo della Repubblica Italiana non ha nessun valore. Il che significa che, per esempio, non esiste nessun coprifuoco e i ristoranti possono restare aperti ben oltre l'orario di chiusura imposto. "Nell’autoproclamata Repubblica del Sutristan, i Dpcm di Conte non hanno alcuna efficacia. Per questo al ristorante “Da Giuseppi” (inaugurato proprio oggi) si cena ben oltre la mezzanotte...", scrive Vittorio Sgarbi a corredo di una foto celebrativa in cui, a tavola con alcuni commensali, brinda con corposi calici di vino rosso. Provocazioni a parte, il primo cittadino a disposto che nella sua città, in deroga al Dpcm, i ristoranti potranno restare aperti fino alle 22, bar e pasticcerie fino alle 20.

Anche il nome del ristorante non è stato scelto a caso, ennesima provocazione del critico d'arte nei confronti del presidente del Consiglio, con il quale in più di un'occasione è entrato in conflitto. Non è la prima volta che Vittorio Sgarbi, nelle vesti di primo cittadino, mette in atto una protesta contro il governo in nome del buon senso. È impossibile dimenticare la polemica agostana delle mascherine, quando il sindaco di Sutri minacciò di multare i suoi cittadini nel caso in cui avessero indossato le mascherine all'aperto senza necessità.

Erano i giorni in cui il governo cercava di di arginare l'aumento dei contagi imputati alla movida serale, imponendo la mascherina obbligatoria dopo le 18 anche all'aperto. In quell'occasione, inoltre, Vittorio Sgarbi ebbe un confronto social piuttosto acceso con l'attore Alessandro Gassman.

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